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Tutte le Procure vogliono Bonucci ma lui resta in Nazionale

Da Bari a Cremona, lo juventino è in cima alla lista di giudici e pm. E Criscito è a casa per una foto...

Giulio Bucchi
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All'inizio si era parlato genericamente dei sospetti su Udinese-Bari, poi era circolata la notizia di un suo possibile coinvolgimento insieme con altri compagni di squadra, ora si è saputo di una domanda specifica del giudice su di lui. È un crescendo di elementi quelli accumulatisi su Leonardo Bonucci, difensore della Nazionale e della Juventus. Indagato dal 3 maggio, gli investigatori avevano inserito il suo nome tra le persone da perquisire ma in extremis il procuratore di Cremona l'ha depennato perché gli atti sono stati trasmessi a Bari. Risultato: Bonucci parteciperà agli Europei mentre Domenico Criscito, indagato per lo stesso reato (associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva), è stato escluso dalla lista dei convocati. Quella con l'Udinese, ultima giornata del campionato 2009-2010, è una delle tante partite chiacchierate del Bari. Dietro la combine ci sono unicamente i giocatori. È Andrea Masiello a fare per la prima volta, nell'interrogatorio a Cremona del 15 marzo, il nome di Bonucci. «Per quanto non avessimo raggiunto l'accordo con i calciatori dell'Udinese, almeno per quello che mi era stato riferito, io, Bonucci, Belmonte e Parisi giocammo per raggiungere il risultato a cui mirava Di Tullio (ristoratore barese, ndr), agevolando la segnatura di tre reti. La partita finì infatti 3 a 3». C'era stato anche il tentativo di agganciare Simone Pepe, juventino allora all'Udinese, che però aveva rifiutato l'offerta. Sembrava fosse tutto qui, ma non era così. Sentito a Bari, Masiello aggiunge altri particolari: «Io vado al campo e parlo con Bonucci, Belmonte, Parisi e Salvatore Masiello e gli faccio presente questa cosa, De Tullio era pronto a scommettere sul live e che in caso di pareggio ci avrebbe dato...». A questo punto il gip di Bari Giovanni Abbatista ferma Masiello: «La blocco un attimo. Lei parla di Bonucci». Risposta: «Sì». Domanda: «Quando è successo questo, che giorno della settimana? Perché Bonucci è in ritiro con la Nazionale». Altra risposta: «Sì, è successo prima di partire in ritiro ad Udine». Chiede ancora il gip: «Quindi Bonucci è rientrato dal ritiro con la Nazionale?». «Sì, io gliel'ho detto a lui - continua Masiello -. Gli avevo fatto presente che, insieme agli altri compagni, c'era De Tullio che era pronto a darci determinati soldi, non so quanti, che era pronto a scommettere sul live se la partita finiva in pareggio, e lui e gli altri compagni erano a favore, comunque ha detto: se si può fare siamo interessati». Ascoltato a Bari due volte come testimone, Bonucci ha negato ogni addebito. Durante l'affollatissima conferenza stampa, lunedì, sul terzo filone del calcioscommesse il pm di Cremona Roberto di Martino ha sottolineato che, a parte Criscito, «non ci sono altri nazionali o in odore di convocazione che abbiano a che fare con questa vicenda». Un altro, Bonucci, c'era ma è stato salvato da un cavillo. di Gilberto Bazoli

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