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Scommesse proibite, Buffon nei guai: movimenti per 1,5 milioni

Torino e Cremona indagano: sospetti su soldi versati a una tabaccheria a Parma. I legali: "Tutto lecito". Risposta dei pm alle critiche di Gigi... Prandelli deve escludere il portiere?

Giulio Bucchi
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La bufera su Gigi Buffon è appena iniziata. A poche ore dalle critiche del portiere della Nazionale alla giustizia italiana e alla sua gestione delle inchieste (per ultima, quella sul calcioscommesse) arriva una nuova mazzata: alla Procura di Cremona sono in corso accertamenti sollecitati da Finanza e Procura di Torino riguardo a versamenti sospetti ad una ricevitoria di Parma. Il numero uno azzurro e della Juventus evrebbe emesso assegni per un totale di 1,5 milioni di euro, per importi tra 50mila e 200mila euro, destinati al titolare di una tabaccheria abilitata alle scommesse calcistiche. Scommesse esplicitamente probite dal regolamento ad ogni tesserato della Federazione Italiana Gioco Calcio. L'ufficio giudiziario del capoluogo piemontese ha chiesto ai colleghi di Cremona di trasmettere alcuni atti dell'inchiesta già in fase avanzata sul giro di scommesse che ha portato lunedì all'arresto di 19 calciatori e all'iscrizione nel registro degli indagati del tecnico della Juventus Antonio Conte e, tra gli altri, il compagno di Buffon in Juve e Nazionale Leonardo Bonucci e l'ex bianconero Domenico Criscito.   Calcioscommesse, via al processo sportivo: Atalanta e Doni patteggiano la pena Buffon, Cannavaro e Gattuso - Secondo i legali di Buffon, quegli spostamenti di denaro sarebbero "volti a tutelare il patrimonio personale di Buffon" quindi perfettamente leciti. Le indagini di Torino partono da un'intercettazione ambientale del 2011 in cui Nicola Santoni, ex portiere e tra i primi indagti a Cremona, raccontava a un amico che Buffon, Cannavaro e Gattuso sono notoriamente dediti a scommesse sportive. In realtà lo stesso Santoni, poi interrogato, aveva definito quelle parole "semplici millanterie". Tant'è, ma la vox populi di un Buffon scommettitore accanito ormai è diventata un mito del pallone italiano. Critiche ai pm - Di sicuro, il tempismo con cui si è diffusa la notizia lascia interdetti. Appena mercoledì Buffon si era sfogato con i giornalisti a Coverciano accusandoli di aver travisato le sue parole sui pareggi combinati. Altra stilettata alla velocità con cui le notizie filtrano dai Palazzi di Giustizia: "Se parlo con un pm il contenuto della nostra discussione deve rimanere segreto. Invece in Italia si sa tutto dopo 5 minuti". Parole dure che avevano alzato un nuovo polverone dopo le frasi sui pareggi combinati perché "meglio due feriti che un morto, chi ha giocato lo sa...". E non a caso il ct della Nazionale Cesare Prandelli aveva in qualche modo preso le distanze, cercando di stare alla larga dalle polemiche: "Lo scandalo calcio-scommesse? Sono solo 40-50 sfigatelli, m'imbarazza difenderli". Considerando che in ballo oltre all'ex azzurro Stefano Mauri ci sono anche Domenico Criscito (indagato e per questo rimandato a casa), Leonardo Bonucci (indagato a Cremona, ma senza avviso di garanzia almeno per il momento e quindi ancora in ritiro) e, forse, Buffon, qualcuno potrebbe parlare di una "Nazionale di sfigatelli". A meno che il mister non corra ai ripari e lascia a casa, all'ultimo minuto, proprio Bonucci e Buffon...  

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