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Scommesse, il calcio è marcio: tutte le accuse dei verbali

Massimo Mezzaroma e Antonio Conte

Diciannove arresti, indagati calciatori e presidenti, Mauri e Milanetto in manette. Accuse di partite truccate ai nazionali Criscito e Bonucci e al mister Juve Conte

Giulio Bucchi
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Associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva: 19 arresti, presidenti, calciatori e nazionali indagati. Più marcio di così, il calcio italiano non può essere. Gli ultimi sviluppi dell'inchiesta della Procura di Cremona sul giro di scommesse e partite truccate sono uno tsunami sulla già traballante credibilità del pallone nostrano, e l'uragano colpisce anche l'Italia del ct Prandelli con Domenico Criscito e Leonardo Bonucci finiti nel registro degli indagati. Insieme a loro, l'allenatore della Juventus Antonio Conte per la partita Siena-Novara 2-2 (all'epoca, stagione 2010/11, Conte era allenatore dei toscani), il presidente del Siena Massimo Mezzaroma, l'attaccante del Chievo Sergio Pellissier, quello del Genoa Giuseppe Sculli e dell'ex interista Bobo Vieri. In manette sono finiti il laziale Stefano Mauri, l'ex genoano Omar Milanetto e il sampdoriano (all'epoca dei fatti al Novara) Cristian Bertani. E ancora retate e perquisizioni, arrivate fino a Coverciano dove la Nazionale stava preparando gli Europei di giugno. Nel mirino, come detto, il terzino dello Zenit San Pietroburgo (ex Genoa) Criscito, che il ct Prandelli ha subito escluso dai preconvocati. I 23 nomi che partiranno per la Polonia arriveranno stasera: per ora Bonucci c'è, perché fino a ieri sera allo stopper juventino (indagato per qualche partita all'epoca della sua militanza nel Bari, stagione 2009/10) non erano arrivate notifiche ufficiali. "Se sta bene lo convoco", ha tagliato corto il selezionatore. Ma novità sono in arrivo.  Perdete la partita - Pesantissime, se accertate, sarebbero le responsabilità di Mezzaroma. Secondo gli ex giocatori del Siena Filippo Carobbio e Ferdinando Coppola, il presidente avrebbe espressamente chiesto ai suoi calciatori di perdere la partita Siena-Varese per poter scommettere sulla sconfitta della propria squadra. Lo spogliatoio avrebbe rifiutato, ma, secondo Carobbio, il presidente o un suo uomo avrebbero proposto la stessa richiesta ad Antonio Conte. "Ho appreso da Stellini (all'epoca vice di Antonio Conte, ndr) - mette a verbale il calciatore - che la proposta era stata fatta da Mezzaroma anche allo staff tecnico e anche loro si erano rifiutati. Era la prima volta che ci proveniva una richiesta del genere dal presidente» Il summit a Genova - Contro Criscito, la cui stanza a Coverciano è stata perquisita lunedì mattina all'alba, ci sono le immagini di un "vertice" avvenuto in un ristorante pochi giorni prima di Lazio-Genoa del 2011, insieme a Sculli, il pregiudicato bosniaco Safet Altic e Massimo Leopizzi, capoultrà del Genoa. "Sculli e Altic - si legge nell'ordinanza - sembrano, dal contenuto delle conversazioni intercettate, interessati alla raccolta di denaro". Per Bonucci invece le partite sotto accusa, citate dal "pentito" Andrea Masiello (suo ex compagno al Bari) c'è la gara Udinese-Bari. Il ristoratore Di Tullio propose a Masiello di truccare la gara, "io - ha fatto mettere a verbale Masiello - ne ho parlato con Bonucci, Salvatore Masiello, Belmonte e Parisi, trovando consensi".  Mauri in manette - Il coinvolgimento del laziale Mauri era chiaccherato da molti mesi, ormai. Il centrocampista sarebbe l'anello di congiunzione con il clan degli "zingari", l'associazione slava attivissima nel corrompere giocatori e incassare dalle vincite delle scommesse. Mauri, scrive il gip, "manifestava la sua costante disponibilità ad alterare in cambio di denaro il risultato di partite della Lazio". Il giro di scommesse non si è arrestato nemmeno un anno fa, quando partito il giro di arresti dalla Procura di Cremona gli zingari sono stati sostituiti dagli "ungheresi".  Vieri "estraneo" - Si è detto invece "totalmente estraneo" alla vicenda Bobo Vieri. Il suo nonme era stato fatto dall'ex calciatore Ivan Tisci, anche lui tra gli arrestati, che prima di Inter-Lecce aveva informato Bellavista "di essersi recato a Milano - scrive il gip - e di aver appreso dai giocatori, ai quali si era unito Vieri, che la squadra dell'Inter aveva fatto dei danni in quanto tutti avevano scommesso sull'over per la notizia che si era sparsa in giro". Secondo Tisci, "solo l'ultimo quarto d'ora si erano messi d'accordo".

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