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Arrestati tre capi ultras a Bari, minacce ai giocatori: "Dovete perdere le partite"

I tifosi obbligarono la squadra, ormai retrocessa, a perdere tre gare su cui avevano scommesso

Pruneddu Pietro
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  Tre arresti nella notte a Bari. L'inchiesta sul calcio scommesse continua a fare vittime. Tre capi ultras del Bari sono finiti in manette con l'accusa di aver chiesto ad alcuni calciatori della loro squadra di perdere tre partite del campionato di serie A 2010-2011. Partite su cui i tifosi avevano puntato. Le minacce servivano ad assicurarsi così forti vincite con le scommesse fatte. Il reato che gli viene contestato è quello di concorso in violenza privata aggravata. Indagini - I tre arrestati sono Raffaele Lo Iacono, Roberto Sblendorio e Alberto Savarese. Erano loro che minacciarono i calciatori Marco Rossi e Francois Gillet per costringerli a vendere le partite. Il difensore, ora al Cesena, e il portiere, ora al Bologna, hanno sempre sostenuto che le richieste degli ultras furono respinte. Le indagini si riferiscono alle partite Bari-Sampdoria, Cesena-Bari e Bari-Chievo. Marco Rossi, in veste di indagato, ha dichiarato che "prima della partita Cesena-Bari, alcuni capi ultras avevano intimato ai rappresentanti dei giocatori, tra cui il portiere Gillet e lo stesso Andrea Masiello, di perdere le successive due partite di campionato, ovvero Cesena-Bari e Bari-Sampdoria, in quanto avevano essi stessi scommesso sulla sconfitta del Bari". Il portiere - Anche Gillet, ex capitano della squadra pugliese, nella sua testimonianza ha confermato di aver ricevuto intimazioni da alcuni ultras per l'incontro Cesena-Bari. Gli avrebbero detto: "Aho, siete ultimi, avete fatto questo campionato di merda e non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie. Domani dovete perdere". Gillet si rifiutò di vendere il risultato e gli ultras lo minacciarono: "Va beh, da ora fino alla fine non si sa mai che cosa può succedere. Tu vivi a Bari, non si sa mai".   

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