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Matone spiana Revelli: "Gli antagonisti assaltano gli agenti", rissa in tv

Roberto Tortora
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“Razzismo nascosto nei centri sociali? Si può prefigurare il reato di associazione per delinquere, in cui il bene protetto è l'ordine pubblico e in questo caso, perlomeno dalle intercettazioni e dagli scontri di piazza che affliggono il Paese e che vedono come scusa assolutamente strumentale quella della cultura antagonista, il vero obiettivo che questi soggetti si prefiggono è quello di alterare la situazione istituzionale del Paese”. Parola di Simonetta Matone, magistrato ed ex-deputata alla Camera per la Lega che si è scontrata duramente sul tema come ospite di Quarta Repubblica, programma di approfondimento politico e sociale di Rete 4, in onda tutti i lunedí alle 21.30 e condotto da Nicola Porro. 

Il suo antagonista è stato Marco Revelli, politologo, attivista politico, giornalista e saggista italiano, che non ci sta alla narrazione dello straniero cattivo e del poliziotto buono: “Non ho parole… è dir poco. Per mezz'ora c'è stato offerto un nastro continuo, con una serie di servizi e di commenti di una straordinaria unilateralità, faziosità, con riferimenti a fonti esclusivamente di polizia e tutti noi sappiamo che le fonti di polizia danno una determinata immagine, non necessariamente falsa, ma una determinata immagine, sento odore di ingiustizia quando sento questi discorsi”.

 

 

La Matone, però, lo stronca così: “Ma quale ingiustizia, ma questi assaltano o non assaltano le forze dell'ordine? Gli incidenti scoppiano perché sono polizia e carabinieri a caricarli o perché li caricano dopo essere stati assaltati? L'obiettivo che si prefiggono qual è se non quello di andare in maniera organizzata contro le istituzioni dello Stato?”. Sulla stessa lunghezza d’onda Riccardo Magi, segretario di +Europa: “Questi centri hanno organizzazioni che sono pari a quelle di alcune organizzazioni di destra estrema che, periodicamente, danno manifestazioni che hanno delle caratteristiche analoghe che abbiamo visto anche qui. Pensiamo all'assalto alla sede nazionale della Cgil a Roma di qualche anno fa, speriamo che la magistratura rapidamente arrivi anche ad una conclusione”.

 

 

 

 

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