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Italo Bocchino manda ai matti i compagni: "Meloni nuova Merkel? Sì, ma in questo senso"

Claudio Brigliadori
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Che i politici e le politiche italiane se le diamo di poco santa ragione è risaputo. Ma in questo clima di colpi sotto la cintola Italo Bocchino fa un passo più in là immaginandosi direttamente Giorgia Meloni ed Elly Schlein direttamente sul ring, versione pugili (o pugilesse?). Sondaggi di gradimento alla mano, un match piuttosto impari, per peso e carisma. Un po’ come se il Mike Tyson dei bei tempi avesse dovuto affrontare Oliva. Il pur valido Patrizio ci perdonerà

A Otto e mezzo, su La7, si parla ancora di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia terminata domenica scorsa a Roma. «Giorgia Meloni ha anche il ring tra le sue funzioni di leader politico - ha spiegato il direttore editoriale del Secolo d’Italia dalla Gruber -. E la Schlein vorrebbe che Meloni scendesse dal ring perché sa che sul ring è imbattibile. La Meloni e la Merkel sono totalmente diverse. Io avevo detto che sarebbe diventata la nuova Merkel nel senso della più influente d’Europa. Qualcosa che ha detto Politico la scorsa settimana. E che anche la Cnn ha detto l’altro ieri. Quindi io penso che la Meloni stia diventando il politico più influente d’Europa e uno dei politici più influenti del mondo».

 

Avversarie in guantoni, insomma. Una dinamica sempre più comune anche fuori dai nostri confini. «Per quanto riguarda la logica amico/nemico, quello che sta succedendo non è un fenomeno italiano... ma tutto l’Occidente. La globalizzazione ha travolto la sinistra, che l’aveva abbracciata. Ha creato dei danneggiati che sono soprattutto i ceti più disagiati, più popolari. Quindi si è creato uno scontro tra i ceti più disagiati, che si sono rivolti alla destra per essere difesi. E gli establishment e i ceti più ricchi, che invece votano la sinistra». Una realtà storica ribaltata che si sta traducendo per i progressisti in una raffica di ko tecnici.

 

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