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4 di sera, Gianluigi Paragone smonta la sinistra: "Un inseguimento non è un saggio di danza"

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A 4 di sera, il talk show politico di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio, si è tornato a parlare della morte di Ramy, il giovane ragazzo marocchino deceduto dopo un inseguimento in scooter con le forze dell'ordine. Il conduttore, già nei giorni precedenti, aveva mostrato ai suoi telespettatori le immagini della dinamica dell'inseguimento. E queste avevano suscitato molto clamore mediatico.

"Io inizialmente volevo dire che comunque questi ragazzi qua, come avevo già detto in passato, non vengono aiutati proprio per niente - ha spiegato un ospite presente in studio -. Vengono rinchiusi nelle periferie da soli. E poi quando sento parlare dei ragazzi che non si vogliono integrare... ma l'italiano ha voglia che lo straniero s'integri con lui? Molte volte mi faccio questa domanda. Sono stato discriminato anche io da ragazzino. Quante volte mia madre mi preparava i dolci per il mio compleanno, chiamavo le persone e non veniva nessuno... semplicemente - ha poi aggiunto - perché i genitori non volevano che il figlio frequentasse un ragazzo del Marocco o egiziano".

 

"Se un inseguimento segue quella dinamica, dove prendono i contro sensi, mettono a repentaglio la vita degli altri... quello è un inseguimento - ha replicato Gianluigi Paragone -. Allora, la dinamica dell'inseguimento non è la dinamica della danza classica. Non è un saggio di danza. Quindi mi dispiace, ma se tu ti prendi la briga di scappare dalle forze dell'ordine, di fare quel casino che fai in mezzo alle strade... mi dispiace ma un inseguimento può avere anche un tipo di dinamica che finisce male. Attenzione, perché il casco del ragazzo è volato via prima. Vuol dire che il casco non era ben allacciato e - ha concluso il giornalista - ti assumi un altro rischio in più".

 

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