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Sanremo 2025, la scaletta della prima sera (e quella promessa di Carlo Conti)
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Apre il baraccone. Il solito. Quello che fa parlare una settimana, ma anche due o tre. Che poi in realtà non è nemmeno il solito, perché dopo un lustro è cambiato il Gran Cerimoniere e oggi tocca a Carlo Conti, successore del rivoluzionario Amadeus, da qualche tempo tele-espatriato sull’altro lato del telecomando.
E quindi il signor Carlo. Eccolo, impeccabile e abbronzatissimo. È al quarto giro qui a Sanremo e farà pure il quinto nel 2026, sempre che la Rai riesca a non farsi fottere la concessione. Son rogne, ma tempo al tempo, ché qui c’è da infiocchettare l’edizione numero 75, al via questa sera (a Iddio piacendo).
Il Signor Carlo appare in conferenza e lo vedi che non è un pivello, ci sa fare, ha tutto sotto controllo e ben sa che domani mattina alle ore 10 saranno tutti con i fucili puntati. «Non faccio la gara degli ascolti con Amadeus, al limite con me stesso. Non avrei mai accettato con l’intento di competere con chi c’era fino a un anno fa. E comunque dopo 40 anni in Rai non devo dimostrare niente a nessuno». Ci sta.
NOTE DI PACE
Il conduttore si fa attorniare dai co-co della prima serata, il duo Antonella Clerici-Gerry Scotti, e detta le regole d’ingaggio: «Tutto lo spazio sarà dedicato espressamente alla musica, niente monologhi come in passato». Nella sala stampa dell’Ariston parte un timido applauso e il direttore artistico chiarisce: «A volte non servono lunghi discorsi per far passare dei messaggi importanti, bastano poche parole». E a quel punto scopre le carte. In apertura di serata ci sarà un omaggio a Ezio Bosso, poi un duetto con Noa e Mira Awad che si esibiranno sulle note di Imagine («Un’israeliana e una palestinese per un grande messaggio di pace»), mentre il super ospite italiano sarà il ragazzo fortunato Lorenzo, fu Jovanotti.
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ORDINE DI ESIBIZIONE
Qua è la, tipo smitragliata, i 29 artisti in gara, con Gaia che apre le danze e via via tutti gli altri (nell’ordine Gabbani, Rkomi, Noemi, Irama, Coma_Cose, Cristicchi, Marcella Bella, Achille Lauro, Giorgia, Willy Peyote, Rose Villain, Shablo con Gue, Joshua e Tormento, Olly, Elodie, Massimo Ranieri... e gli altri a sorpresa che tanto è possibile che siate già andati a letto).
Nella prima serata di quello che è già stato ribattezzato “Festival dell’amicizia” (sigh) a trionfare sarà il nazional popolare, con Antonella Clerici e Gerry Scotti sul palco per scelta del megadirettore: «Li ho voluti con me, Antonella è una sorella, Gerry è un amico. Sono due colonne dello spettacolo italiano e sono davvero felice di averli al mio fianco. Avrei voluto anche un quarto elemento, Fabrizio Frizzi...».
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GIALLO MANGO
Quindi, la parola passa al Gerry Nazionale: «Tutti mi hanno sempre chiesto quando sarebbe toccato a me, ora ci siamo. $ una bella emozione, un bel regalo, sono stato accolto benissimo dal gruppo di lavoro, dalle maestranze e da Sanremo». Scherza: «Sono la persona al mondo che ha condotto meno volte Sanremo, anche questo è un Guinnes».
Qualcuno pensa che maliziosamente Scotti si stia portando avanti per un futuro Festival del Biscione, ma è lui stesso ad escluderlo: «Non è nelle intenzioni di Mediaset, potete stare tranquilli».
Conti è sorridente, slalomeggia tra le domande più pericolose, spiega di non aver ancora sentito la vincitrice della passata edizione, Angelina Mango («ma magari lo farò») e presenta altri due momenti in programma nelle prossime serate: il calciatore Edoardo Bove sabato sera racconterà la sua esperienza dopo il malore subìto in campo, Paolo Kessisoglu (del duo Luca e Paolo) e sua figlia duetteranno insieme venerdì per spiegare il mondo dei ragazzi che oggigiorno scelgono di vivere chiusi dentro alla loro camera. Infine, una promessa: «Vi manderò a letto massimo all’una e venti, una e quaranta solamente per la finale di sabato». Signore e signori, si comincia.
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