L'anno che verrà, la sparata di Nino Frassica gela il pubblico: "Sapete perché è bella Reggio Calabria"
Prendersi del “testa di c**o” allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre è cosa per pochi, una realtà per i fonici di RAI1, immeritatamente apostrofati in malo modo da Angelo Sotgiu dei “Ricchi e Poveri” sul palco del concertone de L'anno che verrà di Reggio Calabria che ha salutato il 2024 e inaugurato il nuovo anno.
Sotgiu pensava di avere il microfono spento e ha sbottato contro i malcapitati tecnici: “Buon anno… teste di ca*! Apritemi il microfono teste di c**o!” Mai nulla di più falso, il suo microfono era tragicamente e fantozzianamente aperto. Materiale da social e da meme preziosissimo, il meglio che ci si potesse augurare per il primo dell’anno. Liorni, conduttore della serata, ha dovuto scusarsi: “Vi dobbiamo delle scuse, perché ci è stato detto che sembra sia scappata qualche parola sconveniente e volevo scusarmi col pubblico, con chi l’ha sentita e si è sentito disturbato da questa espressione sicuramente sconveniente”. Anche Nino Frassica, però, ha voluto dire la sua, lui messinese ospite in terra straniera ha mostrato tutto il suo campanilismo: “Reggio è bella, bellissima: da qualunque punto ti affacci si vede Messina”. E per qualche secondo è calato il gelo.
"Teste di...? Perché l'ho detto": Angelo dei Ricchi e Poveri parla dopo l'insulto al concertone
Proprio Marco Liorni è apparso come quello più in difficoltà: apprezzato nel passo felpato e ironico che usa nei game (da Reazione a catena a L’eredità) ha deciso di strafare giocando al sobillatore da villaggio turistico. Non fa per lui, ma alla fine l’ex biondo dei Ricchi e poveri si è assunto il compito e il dovere di sviare l’attenzione. Per fortuna Sotgiu non è stato un inedito, altri anni sono passati alla storia. Come il 2016, quando nel ticker di auguri degli italiani da casa spuntò una bestemmia monumentale. L’autore, poi, si scoprì essere un ragazzo pugliese bidonato dagli amici al veglione. Tutto questo per entrare, in qualche modo, nella storia della tv italiana.
L'anno che verrà, l'urlo liberatorio di Angelo dei Ricchi e Poveri: cos'è successo davvero