Il dramma di Lory Del Santo: "Mia madre ha avuto un ictus, è un vegetale"
La showgirl rivela: "Clorinda è in fin di vita, l'ha soccorsa mia figlio. Se si riprenderà serviranno anni di riabilitazione. Ma non posso staccare la spina"
Difficilissimo momento per Lory Del Santo. Sua madre Clorinda, 78 anni, è in fin di vita. Domenica sera ha avuto un ictus ed ora lotta tra la vita e la morte. Lory raggiunta in esclusiva da Libero racconta: "E' un miracolo che mia madre non sia in una bara. A salvarla è stata mio figlio Devin. L'ha chiamata il giorno stesso. Lei era nella sua casa in Veneto. E non so perché, forse è un sensitivo, le ha detto che io ero fuori e che la voleva a Milano. In realtà io sarei rientrata il giorno stesso!". E continua: "La mia mamma è arrivata a Milano all'ora di pranzo. Tutto sembrava ok. Ha cucinato come sempre e ha accudito i ragazzi. Lei è una forza della natura: combattiva, forte, coraggiosa. E per i suoi due nipoti stravede. Poi nel pomeriggio Devin è andato al cinema ed è rientrato in casa alle 20.55. La mia mamma si è accasciata al suolo alle 21.00 in punto!". "Come un vegetale" - Ma cosa è successo? "Un ictus. Di una violenza inaudita. Devin ha subito chiamato i soccorsi. L'ambulanza è arrivata in 5 minuti. Se fosse arrivata anche un solo minuto più tardi sarebbe morta sul colpo. Mancava ossigeno al cervello. In questi casi la tempestività è fondamentale". Come sta ora?: "Stazionaria. Immobile. E' come se fosse un vegetale. Non muove nulla. Solo un po' gli occhi. Io capisco che lei in qualche modo vuole comunicare con noi. Ha un suo stato di coscienza. I medici mi dicono che se si dovesse riprendere servono mesi, forse anni di riabilitazione. Una vera tragedia. Sono distrutta. Addolorata. Ma Clorinda è forte. Sento che ce la farà". Ma lei se dovesse scegliere tra lo stato vegetativo o staccare la macchina, cosa sceglierebbe?: "Che domanda? Non posso risponderle. Non so risponderle. Ho bisogno di pensarci. Certo quella che sta vivendo ora non è vita. Ma chi sono io per decidere di staccare la spina? Non posso sostituirmi a Dio né al destino". di Alberto Dandolo