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Sanremo 2020, Roberto Benigni per 300mila euro ricicla un vecchio monologo? Spunta questo clamoroso video

Davide Locano
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Un monologo attesissimo. E costosissimo. Si parla di Roberto Benigni, super-ospite al Festival di Sanremo condotto da Amadeus nella serata dei duetti, giovedì 6 febbraio, alla modica cifra di 300mila euro. Un monologo lungo, una quarantina di minuti: iniziato prima delle 23 e finito intorno alle 23.30. Il regista toscano lo ha introdotto con un paio di stoccate chiaramente rivolte a Matteo Salvini, insomma di riffa o di raffa la politica è riuscita a metterla in mezzo. Poi, la performance. "È la canzone più bella del mondo: è il Cantico dei cantici ed è nella Bibbia. È la canzone più bella mai scritta nella storia dell'umanità, 2400 anni fa, altro che settantesimo (il riferimento è all'edizione di Sanremo, ndr). E non è mai stata cantata in televisione". Queste le parole utilizzate per introdurre il Cantico dei cantici, appunto. Leggi anche: Sanremo 2020, Benigni strizza i gioielli di famiglia di Amadeus Poi la declamazione, l'elogio all'amore libero, gli applausi del pubblico, gli inchini di Benigni. Cala il sipario. La costosissima ospitata va in ghiacciaia. Eppure qualcosa non torna. Già, perché Benigni ha detto chiaro e tondo che "non è mai stata cantata in televisione", quella "canzone più bella del mondo". Peccato che sembri proprio non essere così. Anno di grazia 2006, per la precisione era il 14 febbraio. E su Sat200, emittente all'epoca del digitale terrestre e passata in chiaro al canale 818 di Sky (oltre che da numerose emittenti locali) venne trasmesso un recital di Benigni. Cosa declamava? Presto detto: il Cantico dei cantici. Certo, erano le riprese di una performance al Teatro Verdi di Terni. Ma di fatto era lo stesso monologo riproposto a Sanremo. Insomma, in tv il cantico ci era già arrivato. Ma soprattutto il dubbio è che Benigni abbia proposto a tutta Italia un "riciclone" da 300mila euro.

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