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Favoloso e le "scomparsate tv", il giudice Valerio de Gioia fa chiarezza: "Con la giustizia non si scherza"

Giulio Bucchi
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Luigi Favoloso ha battuto quel famoso colpo. È vivo e vegeto (per fortuna): con un video inaspettato . Si erano perse le sue tracce da una ventina di giorni e sua madre, la signora Loredana, immediatamente aveva denunciato alle Forze dell'Ordine la scomparsa raccontando che l'ex della Moric si era allontanato da casa senza cellulare, soldi e documenti. Poco gossip e molta cronaca, in questo caso. Ma poi la signora Loredana ha ritirato la denuncia raccontando di aver ricevuto una mail da suo figlio. È bastato questo per rasserenarla. Ma il caso, poco chiaro sin dall'inizio, ha molti risvolti giudiziari.  Leggi anche: "È lui che deve chiamarmi". Favoloso "ritrovato", la mamma si sfoga con Libero A Libero il giudice Valerio de Gioia fa chiarezza ed esordisce: “Con la giustizia non si scherza”. Poi analizza il caso Favoloso dicendo: “Se dovesse essere stato tutto inventato, astrattamente, in questa vicenda può ipotizzassi il reato di procurato allarme presso l'autorità (art. 658 cp) perché chiunque, annunciando pericoli inesistenti, suscita allarme presso l'Autorità, è punibile con l'arresto fino a 6 mesi o con l'ammenda. Laddove, invece, sia stata rappresentata in querela una condotta integrante un reato allora potrebbe ipotizzarsi la ben più grave ipotesi di Simulazione di Reato: l'art. 367 cp punisce chiunque con un atto (querela, istanza o denuncia) diretta all'Autorità giudiziaria o ad altra Autorità che ad altra abbia obbligo di riferirle afferma falsamente essere avvenuto un reato - simula le tracce di un reato - è punito da uno a tre anni”, racconta il giudice de Gioia. Che continua: “Anche se la madre di Favoloso ha ritirato la denuncia di scomparsa, tecnicamente non vale come “ritrattazione”. In altri termini: il procedimento (iter giudiziario) se dovesse iniziare, andrebbe comunque avanti a carico di chi avrebbe simulato il reato”.  di Francesco Fredella

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