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Sanremo 2020, a Roberto Benigni cachet da 300mila euro: e il ridimensionamento dei conti aziendali?

Davide Locano
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Stavolta la polemica s'infiamma solo per un'indiscrezione. Nella bufera sui cachet dei big di Sanremo finisce pure Roberto Benigni che - secondo una spifferata di Dagospia - sarebbe pagato 300 mila euro per salire sul palco dell'Ariston. Per adesso non ci sono conferme dal diretto interessato. Ma tutto questo alimenta nuove polemiche. In ogni caso, la Rai - in questa edizione del Festival - ha contenuto al massimo i compensi e tutte le spese per Sanremo (cachet, allestimenti ed altro) sono ammortizzate dalla raccolta pubblicitaria. Che va sempre al massimo, vista l'importanza della kermesse. Ma al Codacons non va giù l'idea (ipotetica per ora) di un cachet di 300 mila euro per Benigni. E tuona: “Sui compensi di conduttori e ospiti del prossimo Festival di Sanremo la Rai deve dare spiegazioni ai cittadini, rendendo pubblici i contratti firmati con gli artisti. Leggi anche: Sanremo 2020, Ornella Vanoni massacra Junior Cally Le cifre che circolano nelle ultime ore appaiono decisamente esagerate. Ci chiediamo infatti in base a quale parametro sia stato definito il (presunto) compenso da 140mila per Georgina Rodriguez e quello da 50mila euro per Antonella Clerici, mentre le giornaliste Rai Emma D'Aquino e Laura Chimenti dovrebbero partecipare a titolo gratuito. Per non parlare dei 300mila euro a Benigni, cifra spropositata se si considera il ridimensionamento dei costi dell'azienda. I cachet astronomici riconosciuti durante il Festival rappresentano un danno sul fronte erariale, perché la Rai è finanziata dai cittadini che pagano il canone. Per tale motivo invitiamo l'azienda a rendere pubblici i compensi di ospiti e conduttori di Sanremo e valuteremo se presentare un esposto alla Corte dei Conti", si legge su una nota diffusa dal Codacons. Polemiche su polemiche. Perché Sanremo è Saremo. di Francesco Fredella

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