Amadeus, il suo Sanremo 2020 sarà maschilista: non solo Tiziano Ferro, che fine fanno le donne
Se c' è una cosa che non si può dire di Sanremo, la nostra Samarcanda dell' irreale, è che la maggioranza dei suoi eroi non si sia sudata il successo. Prendete Amedeo Umberto Sebastiani da Verona in arte Amadeus, il bravo presentatore perennemente avvolto nel fard e nella risata degli spiriti semplici: è uno di quei conduttori - come Magalli o Frizzi - che ormai, da anni, fa pendant con le mura della Rai. Ama, per me sta alla tv come Pierferdy Casini alla politica: me lo ricordo dai tempi delle medie. Di Amadeus non afferri precisamente la vita e le opere; ma sai che è lì, come un vecchio zio lasciato nei giardinetti di viale Mazzini, pronto ad esser richiamato per dare fiducia ai programmi "sperimentali" di pomeriggio o di mezza sera, ma anche alle corazzate. Ama è un pertinace. È un gregario dalla forte personalità, merita assolutamente la conduzione e direzione del Festival della canzone. E meritevole è stato pure l' epilogo del suo Sanremo Giovani appena conclusosi, dove i 5 vincitori - Leo Gassmann, Fadi, Marco Sentieri, Fasma e Eugenio in Via di Gioia - sfidatisi su Raiuno, sono stati battezzati dallo stesso Ama, a sua volta benedetto dallo spirito di Pippo Baudo. Ma, c' è un ma. Leggi anche: Sanremo 2020 punta sull'usato sicuro Amadeus, oggi, ha involontariamente reso il Festival di Sanremo che verrà un afflato allegramente maschilista. Perché non solo il bravo presentatore - lui stesso in versione Baudo 4.0 - sarà affiancato tutte-le-sere-tutte da un pregiato deuteragonista canterino, Tiziano Ferro («Tiziano ci sarà tutte le sere e canterà, perché fa il cantante. Sono felice, l' ho incontrato più volte e proprio prima di andare in onda gli ho chiesto se potevo annunciarlo e lui mi ha detto "Sì, ci sarò tutte le sere"»). Ma pure le donne che l' affiancheranno sul palco saranno sì dieci, ma dieci presenze sfuggevoli che si consumeranno nel battito di una serata. «Amadeus sta valutando una rosa di personaggi da coinvolgere, provenienti non solo dal mondo dello spettacolo. Pare probabile la presenza di due ex conduttrici del Festival (Simona Ventura e Antonella Clerici quelle con più personalità, ndr), mentre ci sono buone possibilità di avere ancora una volta una Rodriguez sul palco: questa volta non Belén, ma Georgina, la fidanzata di Cristiano Ronaldo», rivela Renato Franco sul Corriere della sera. E noi su Georgina ci inquietiamo un po'. Poi, ecco - ma in ribasso - le quotazioni di Diletta Leotta; ecco «sempre viva l' idea Vanessa Incontrada (che oramai è dappertutto, ndr), tramontata l' ipotesi Chiara Ferragni, il resto sono caselle da riempire. Monica Bellucci ci sta pensando». Ed è qui, su questa presunta misoginia latente di Ama, che, per Ama, sono scattati gli strali della critica. E a chi lo accusa del fatto che ci siano "poche donne" nel cast fisso, l' uomo replica diretto e un tantino piccato: «La qualità è più importante della quantità. Qualsiasi cosa uno faccia a Sanremo si prende una critica. Quando pensavo alle donne del Festival ero indeciso tra una e due e sentivo dire "Ecco le solite vallette, la bionda e la mora", alla fine è meglio pensare di testa propria e ho detto perché non dedicare il Festival a tante donne? Spero di averne 10 sul palco, ma anche lì sono arrivate le critiche, ditemi allora quale è il numero corretto di donne sul palco». In realtà, al di là della provocazione, Ama ha tutte le regioni per sbuffare e strabuzzare gli occhi come se avesse sempre davanti un concorrente sbagliato dei Soliti ignoti. Non esiste un «numero corretto di donne» sul palco: contano bravura, capacità, eleganza, scelta dei tempi e paraculismo. Per esempio, io avrei fatto condurre il Festival alla Raggi... di Francesco Specchia