Giordana Angi, dopo Amici Celebrities il colpo di scena: "Perché ho deciso di sparire"
Giordana, dì la verità, parlare con i giornalisti ti annoia molto. «Ma no, al limite mi sembra sempre che non stiate parlando con me. Penso "ma perché mi fate tutte queste domande?". Ho la percezione di vivere in una bolla. Mi abituerò...». Ora io ti chiederò «temi di perdere il tuo successo?» e tu mi risponderai «no, non mi interessa». Scommettiamo? «È così davvero e ti spiego perché. Di base prendo la musica come passione, non come necessità. Le cose importanti non sono soldi o successo. Non sto dicendo una di quelle frasi fatte tipo "i soldi non fanno la felicità", semmai che io ho già fatto tanti lavori e non mi spaventa nulla». Tanti lavori? A 25 anni? Tipo? «L' animatrice, la cameriera, ho lavorato in biblioteca, in un call center... Per questo non ho paura, mi alzo la mattina e dico wow!». A proposito di «mattina», come ti sei svegliata l' altro giorno da prima in classifica con il tuo secondo disco Voglio essere tua? «Non ci credevo, non mi era mai capitato. Di solito il 2° disco è accompagnato da pregiudizi, e invece...». Una domanda scema. Preferisci avere successo con una canzone cantata da te ma scritta da altri o cantata da altri e scritta da te? «Ti rispondo così: se non la scrivo io non è "mia"». I cantanti più importanti fanno la fila per avere un tuo pezzo. È perché sei brava o perché in questo momento «vai di moda»? «Forse c' è qualche droga strana che gira... (ride ndr). Non so, il dato di fatto è che "contaminarsi" tra autori e cantanti fa bene, aiuta ad avere più certezze sulle canzoni. E te lo dice una che ha scritto da sola l' 80% dei pezzi del suo album, ma in questo caso l' ho fatto perché avevo l' esigenza di dire cose mie e solo mie». Non pensi che ci sia un' abbondanza di testi banali? Tutto sole, cuore, amore... «Si beh, poi però c' è anche altro. C'è Brunori che scrive un capolavoro come La verità, c'è un universo rap «meno patinato» e più nascosto che ha tante cose da dire. Dal mio punto di vista cerco sempre di attenermi alla realtà, questo secondo album è pieno di cose belle proprio perché il mio momento è positivo». Tu cosa ascolti? «Sono onnivora. Ho iniziato a suonare il pianoforte da bambina e ho approcciato al jazz. Ascoltavo Ella Fitzgerald, Billie Holiday...». E ora? «Ti dico quali sono le ultime canzoni che ho ascoltato su Spotify prima di parlare con te: Cara di Lucio Dalla, Stromae, Dance Monkay, la Vanoni, Mi sei scoppiato dentro al cuore di Mina...». Cosa ti ha tolto il successo? «Manca il tempo per me stessa, le passeggiate, vorrei non pensare a niente. A dicembre mi piacerebbe fare un viaggio da sola. Sono sempre tra la gente, mi serve solitudine». Cosa hai studiato? «Sono diplomata al classico». Eri una secchiona o una «scappata di casa»? «Secchiona no, però ci tenevo. Ti racconto questa: è il 2009, ad Aprilia nevica tantissimo, uscire è impossibile, ma a scuola è in programma una lezione su Pirandello che voglio seguire assolutamente. Prendo il motorino e parto, cado tre volte, alla fine arrivo a scuola e seguo la lezione». ...eri sola in classe, ammettilo. «No, eravamo ben in 8!». E ora? Basta studiare? «Ci pensavo in questi giorni. Voglio provare lettere e filosofia. Devo capire come fare, forse dovrò seguire tutto online, ma mi iscriverò». Quanto te ne frega di Sanremo? «È il palco più prestigioso che c' è, sto preparando la mia canzone...». Tiro a indovinare: una canzone d'ammmmmore! «Non posso dirti niente, piantala». Ok, allora dimmi una cosa brutta su Maria de Filippi. Avrà un difetto... o no? «Ma che domanda è? Maria è una persona meravigliosa!». Dei social network cosa mi dici? «Li uso solo per salutare, ma non faccio storie, non faccio niente. Spero che ai social in futuro si possa "togliere" piuttosto che "aggiungere"». Dai l idea di essere una brava ragazza, pure troppo. Hai mai infranto la legge? «Ma no! Al massimo mi sarà rimasto impigliato qualche portachiavi quando uscivo dai negozi...». di Fabrizio Biasin