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Che tempo che fa, ascolti dimezzati per Fabio Fazio: eppure la sua redazione...

Cristina Agostini
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Non c'era più Salvini a impallinarlo dal Viminale, non c'era più la pressione della prima serata domenicale su Rai1 e c'era anche maggiore libertà di sperimentare, come da sempre capita su Rai2. Eppure la prima di Fabio Fazio e del suo Che tempo che fa sulla seconda rete è stata un mezzo flop: la parte centrale del programma è rimasta inchiodata all' 8,2%, 4ª nella classifica dello share dietro Imma Tataranni su Rai1 con il 20,1%, Live - Non è la d' Urso su Canale 5 con l' 11,9% e perfino Indipendence Day: Rigenerazione su Italia 1 che ottiene l' 8,3% (pur andando peggio di Fazio come spettatori: 1 milione e 788mila per Italia 1 contro 1 milione e 907mila di Rai2). Maratona deludente - Ma è tutta la maratona-Fazio sulla rete a deludere: l' anteprima, chiamata Che tempo che farà, si ferma a un tristissimo 5% con meno di un milione di telespettatori; il seguito, Che tempo che fa - Il tavolo, va solo un po' meglio chiudendo all' 8,5%. Né toglie nulla il fatto che il direttore Freccero avesse previsto i risultati, stimando lo share all' 8%. Mettere le mani avanti non aiuta a non cadere. In soldoni, Fazio dimezza rispetto allo scorso anno, quando galleggiava in media tra il 14 e il 15% con punte del 16. Certo, il trasferimento dalla rete ammiraglia a Rai2 ha inevitabilmente penalizzato l' audience, come era prevedibile. Ed è certo che la presenza della d' Urso la domenica sera ha aumentato la concorrenza. Però è anche vero che nelle stagioni in cui Che tempo che fa andava in onda sull' ancor più di nicchia Rai3 riusciva a toccare picchi del 13 e 14%. Così come è vero che, all' esordio sulla nuova rete, da uno come Fazio ci si aspettava molto di più (e fa quasi sorridere il tweet sull' account di Che tempo che fa in cui esulta per aver «raddoppiato lo share di Rai2». Be', se Fazio non andava meglio di Hawaii Five-0, andato in onda la domenica prima, poteva anche chiudere bottega). Ed è ancor più vero che chi lo ha sostituito su Rai1, ossia la fiction sulla Tataranni, ha ottenuto risultati ben più alti del Che tempo che fa dell' anno scorso: una settimana fa il 23%, ieri il 20. Si potrebbe obiettare: sì vabbè, Fazio si è almeno ridotto lo stipendio. Vero, ma si è trattato di un ritocco rispetto ai 2 milioni e 240mila euro annui percepiti fino alla passata stagione. La percentuale non è data sapersi, ma di sicuro non supera il 20% richiesto dall' ad Salini. Perché invece non dimezzare lo stipendio a fronte di ascolti dimezzati? E poi bisogna considerare che i costi di produzione di Che tempo che fa restano abnormi, dal momento che il programma domenicale da doppio che era è diventato triplo (il pre, il durante e il dopo i pasti, come una medicina). Format - Allora la soluzione non è tanto lo spostamento di canale o il ritocchino alla paga. Il problema forse sta nel format in sé che si trascina identico da oltre 15 anni; sta negli ospiti che ormai sono più che altro una conventicola di amici, una sorta di Fazio&Friends. Anche quest' anno vedi, tanto per cambiare, i pur bravi Mago Forest, Ale e Franz, Raul Cremona e Nino Frassica, e poi Marzullo, Cottarelli e Lucianina Littizzetto. Come dite, squadra che vince non si cambia? Sì, ma l' anno scorso Fazio non ha vinto. E infine la solita atmosfera politically correct, con la presenza di Gino Strada e i suoi messaggi umanitari da salotto buonista. È un dejà vu il programma di Fazio. Più che l' inizio di una nuova stagione, sembrava la replica dell' anno passato. Ma forse il problema più grosso sta nel conduttore, che farebbe bene a farsi un giro fuori per vedere che aria tira e che tempo che fa. Altrimenti potrebbe benissimo trasferirsi su Rai YoYo di cui, siamo certi, farebbe raddoppiare gli ascolti. di Gianluca Veneziani

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