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Unomattina estate, Roberto Poletti si difende dalle accuse: "Non sono il megafono di Salvini"

Maria Pezzi
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Roberto Poletti si difende dalle accuse di essere "mandato" da Matteo Salvini. Il conduttore di Unomattina estate così si difende dalle malelingue. Al Giornale dice che la sua amicizia con il vicepremier non c'entra con il suo arrivo in Rai, che "nella scelta ricaduta su di me c' entri il fatto che conosco una certa parte del Paese che non era rappresentata nella televisione di Stato. C' entra magari anche il fatto che non ho una visione romanocentrica, che vengo dal Nord... Insomma non sono il megafono di Salvini, ma il megafono della gente che lavora e che, forse, non è capita o non più capita dalle forze politiche che hanno governato il Paese fino a poco tempo fa". Come è stato accolto? "In un primo tempo alcuni avevano dei pregiudizi, giustificati dalla grancassa iniziale, ma poi si sono ricreduti. Ho trovato una grande squadra preparata, rodata e attenta che mi ha preso per mano". Poletti parla poi del suo stile di conduzione, ironico e dissacrante. "Sono il primo che non si deve annoiare. Per fortuna con me c' è Valentina Bisti. Con lei mi trovo bene e si è creato subito un feeling. Non ci sono rivalità né gelosie, ci divertiamo e siamo seri quando si deve". Per approfondire leggi anche: Unomattina estate, il trionfo di Poletti

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