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Grande Fratello, Serena Rutelli: "Telecamere meglio dello psicologo". Ritratto indiscreto: com'è oggi

Maria Pezzi
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Ultimo avamposto di coloro che rimangono pervicacemente attaccati al mito dei quindici minuti di celebrità, il Grande Fratello, alla sedicesima edizione, pare abbia indossato anche i panni virtuali dello stregone. Per la concorrente Serena Rutelli, il reality show, una full immersion della durata di sessantaquattro giorni, piena di gente, telecamere e dirette tivù, sarebbe risultato più efficace di diciannove anni di terapia. Serena Rutelli (comunque eiettata dalla casa-zoo al cinquantesimo giorno di reality, il 27 maggio scorso) anche se di sponda, è una vip: romana, 29 anni, estetista, è soprattutto la figlia adottiva di Francesco Rutelli e Barbara Palombelli. Ora che il programma ha chiuso la stagione, ha rilasciato alcune interviste, l' ultima delle quali al settimanale Gente, nelle edicole da venerdì scorso. Più sicura - Nel servizio, corredato da una parure di foto insieme con la illustre mamma, l' ex concorrente racconta: «Volevo mettermi alla prova e restare sola con me stessa. Per questo sono entrata nella Casa». Per approfondire leggi anche: Barbara Palombelli incoronata a Mediaset «La mia vittoria è stata entrare e diventare la persona che sono adesso. Ero sicura che sarei cresciuta, sapevo che il Gf mi avrebbe resta più sicura. Il reality è un percorso dove vivi un cambiamento profondo», aveva già raccontato al Corriere il 10 giugno scorso. Le sue parole su Gente proseguono così: «Per la prima volta sono stata davvero sola davanti alla mia vita, alla mia storia. Negli ultimi vent' anni sono stata seguita da un' analista, sempre la stessa. L' ho salutata prima di entrare nella casa e da allora non ci sono più tornata. Forse ho imparato a gestire le mie insicurezze, le mie paure. Sono uscita più forte di prima». Serena, abbandonata insieme con la sorella Monica dai genitori biologici in una casa famiglia, è stata presa in affido e poi adottata quando aveva sette anni. Solo a ventidue, confida al settimanale, ha chiamato la Palombelli "mamma" e non più "Barbara". Quando l' intervistatrice del Corriere le domandò - immaginando la perplessità del lettore - «Perché ti fa crescere, un reality?», rispose: «Perché sei sola, non hai vicino nessuno dei tuoi familiari, se sei giù di morale nessuno ti incoraggia. Affronti tutto la sola, e ti devi fare forza da sola». Un modo singolare per mettersi in viaggio alla ricerca di se stessi.  Di sicuro più economico di un volo per l' India e certamente anche dello psicologo. E infatti, altra domanda, «la Serena che è entrata nella casa del Gf è diversa dalla Serena che è uscita? » - «Completamente cambiata», risponde la giovane, «Prima ero insicura, avevo paura dei giudizi della gente, ora non più». Andare in tivù se si temono i pareri che hanno gli altri di noi non sembra particolarmente ragionevole. Ma forse è una paura che si sconfigge come l' aracnofobia, l' orrore dei ragni: abbandonando la prudenza e gettandosi in una vasca di tarantole. «Se devo dire una cosa, la dico senza occuparmi di che cosa potrà pensare la gente», e qui Serena è più che guarita, sembra aver perso il treno del buon senso, passando direttamente all' estremo opposto. Ex timida - «Poi ero davvero timida, non parlavo con le persone: lì sei obbligato a farlo e questo mi è servito»: timidezza che se l' è data subito a gambe, lasciando libera Serena di farsi riprendere dalle telecamere di giorno e di notte; una ragazza tanto riservata da far sapere all' intero Paese che cosa le aveva scritto la madre biologica, da raccontare della famiglia, del suo ragazzo, 21enne di origini senegalesi, anche lui adottato: «Stiamo pensando a un bambino. È la prima cosa che mi ha detto quando sono uscita dal Gf. Vorrei aspettare ancora un po'. Magari anche con bimbi in adozione. Per me è stata una fortuna». Eppure, di acqua ne corre tra il desiderio di aprire un centro estetico "tutto mio" e la decisione di partecipare a un reality, senza aver mai pensato al mondo della tivù (così lei ha affermato), per di più con un genitore ex politico e una genitrice giornalista televisiva. Insomma, un dubbio sull' utilità di qualche altro giro dallo psicologo, viene. Magari, dopo vent' anni, uno diverso. di Costanza Cavalli

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