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Servizio Pubblico, Santoro: "Napolitano, Amato e la Cancellieri c'hanno rotto il c..."

Ignazio Stagno
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"Nun me rompe il ca...". Michele Santoro rispolvera un Gigi Proietti d'annata e nel suo sermone introduttivo a Servizio Pubblico parla del ministro Cancellieri e di quelle "mancate dimissioni" che invece il "teletribuno" chiede a gran voce. Tra un "Ne me quitte pas" di Jacques Brel e la parodia di Proietti, "Zio Michele" impallina il ministro della Giustizia: "Viviamo in un Paese in cui il guardasigilli alza il telefono lòo stesso giorno dell'arresto dei Ligresti e chiama a casa di Salvatore Ligresti per parlare con la moglie Gabriella Fragni. Le condizioni dei carcerati vanno tutelate, pure che ti chiami Giulia Ligresti e sei anoressica. Ma il ministro lo avrebbe fatto anche per gli altri carcerati?". A questo punto Santoro indossa i panni del cantautore francese, e citando il celebre ritornello di Jacques Brel inizia l'elenco di chi dovrebbe farsi da parte: "Ne me quitte pas (non mi lasciare solo, ndr) Napolitano perchè altrimenti non sappiamo chi mandare al Colle e chi a palazzo Chigi, ne me quitte pas, Giuliano Amato perchè altrimenti non sappiamo chi piazzare alla Corte Costituzionale, ne me quitte pas Annamaria Cancellieri perchè altrimenti non sappiamo chi metter in via Arenula". A questo punto ritorna in campo la parodia di Gigi Proietti e Santoro chiosa: "Con tutti questi che non devono lasciarci soli è giusto che i giovani cantino 'nun me rompe er ca...". Insomma Santoro in colpo solo bombarda sul Colle, sugli ermellini e sul ministro della Giustizia. Michele si "rotto er ca...".    "Nun me rompe er ca..." di Gigi Proietti.  Gurada il video su Liberotv      

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