Piero Chiambretti, il Pierino della tv che ha salvato Rete 4
La domanda vera è se possa un omino così piccolo fare ascolti tanto alti. E non si dica "nella botte piccola sta il vino buono" perché potrebbe essere lui stesso a replicare che ha dovuto gestire «una certa impraticabilità leopardiana del fisico» che alla fine però l' ha reso un gigante. Insomma, se non l' avete capito stiamo parlando del Pierino della tv che di cognome fa Chiambretti e non si riduce certo a una battuta spiritosa. Nel panorama piatto della televisione italiana, Chiambretti - con i suoi 62 anni benissimo portati al punto da essere sexy (scherzi a parte è amatissimo dalle donne) - resta il fenomeno televisivo e senza tempo cui aggrappare una serata salottiera. E Retequattro, lo diciamo con rispetto, senza lui sarebbe calma piatta. Uno che non si reinventa spesso ma reinventa tutto. E fa ridere in tempi in cui c' è un cazzo da ridere. Nell' ultima puntata della Repubblica delle donne - occhio a non confonderla con la menosissima "Tv delle ragazze" della Dandini - ha registrato una media altissima di share ed è volato dal meridionalismo in voga al momento (non si dica terronismo) alla chirurgia estetica con la stessa ironica disinvoltura con cui nel '97, vestito da angelo, sorvolava i cieli dell' Ariston a Sanremo puntando la chioma cotonata di Mike Buongiorno o le curve generose di Valeria Marini. In studio aveva un chirurgo estetico, Giacomo Urtis, che con fascia elastica stretta intorno alla testa proclamava «anno nuovo faccia nuova, sono reduce da un ritocchino», «oddio, ma sembra un uovo di Pasqua» la replica e la stilettata; l' Ivona Zanicchi che in versione amarcord raccontava di quando giovane e bella veniva corteggiata da focosi giovanotti in carrozza «poi arrivò il mio ex marito e finì tutto lì ma mi sentii una troika»; e un Signorini che si divertiva come un matto a raccontare del lato b di Belen, rifatto? non rifatto? fate voi E poi un mix di battute, musica ricercata, personaggi più o meno probabili, la gigantografia di un Pierino ritoccato «oddio, non mi riconosco» e un meraviglioso tribunale delle donne che nella D' Eusanio e nella Lory Del Santo platinata e brillante ha le sue punte di diamante. Rinate anche loro a nuova vita e nuovo pubblico, e non si dica che è un caso. Gli autori - Voci di corridoio e di chi lo conosce bene raccontano che Chiambretti è un maniaco nella cura dei dettagli, «serio, serissimo, a tratti pessimista». «Un nichilista», sussurra una collega che l' ha visto all' opera, «un ipocondriaco» rincara la dose un sito di pettegolezzi come se c' entrasse qualcosa. Musica, scenografia, persino gli abiti degli ospiti, passano dal suo controllo. La riunione è un pre-show dello show. Roba da matti o più semplicemente da stakanovisti della tv. E vuole sempre gli stessi autori (tra gli altri Romano Frassa e Tiberio Fusco), perché nella tv come nello sport squadra che vince non si cambia. Dimenticavo, non usa il gobbo mai, il che parrebbe un' inezia ma è un' eccezione vera in questi anni cupi di incapacità imperante. «Sono un teorico del casino organizzato», ha dichiarato un giorno, «sempre pronto a buttare via il copione, le domande scritte, le strategie» e dar spazio all' istinto. D' altronde, sapete, questo omino piccolo - ma chi se ne frega poi dell' altezza - che è diventato un leone della televisione, già agli albori della sua esistenza aveva dimostrato di aver le palle. Annata 1956, natali ad Aosta e giovinezza a Torino. Qui i coetanei sceglievano di tifare Juve e lui invece urlava Toro!. E quando volle comprarsi un cane - non un cagnetto qualunque ma un cocker da 60mila lire - che lo aiutasse a rimorchiare le ragazze, si presentò ai mercati generali per racimolare due soldi col maglione imbottito di carta, ma parve un 12enne e fu scartato. Sulle navi da crociera poi lo chiamavano a intrattenere gli ospiti, la platea risicata e distratta, gli spazi da gestire, la battuta da inventare ma faceva il suo mestiere e si sentiva un privilegiato. La gavetta, la radio e la tv vera. Persino una trasmissione su una rete che di nome faceva Manila 1. E poi il salto. È un Costanzo in versione Chiambretti, inventore di talenti. Ha lanciato Costantino della Gherardesca e un magnifico Signorini quando era solo l' anonimo Signorini. È passato con disinvoltura dalla Rai a La7, fino a Retequattro, gli manca Sky e avrà fatto il pieno. Ma la novità è che Freccero sta forse pensando di riportarlo sulla tv di Stato. Le sue trasmissioni sono provocazione e divertimento puro: Il portalettere, Chiambretti c' è Matrix Chiambretti. E anche il prifilo twitter è da ridere: lì si definisce "l' inventore della supposta con ruote". Sinistra e dintorni - Un David Letterman all' italiana se solo in Italia ci fosse «un mercato degli ospiti degno di questo nome». Nel suo "piccolo" comunque ha avuto Mourinho, Valentino Rossi, persino Tyson. Mica niente. A Sanremo, lo sapete, ha fatto il botto nel 1997 e le sue imprese da angelo e i suoi apprezzamenti alla Marini resero spassoso un festival che nelle edizioni precedenti era parso più una colpa da espiare che un appuntamento da non perdere. Quello del 2008 fu un po' più sfortunato, ma c' era il Baudone e si poteva scherzare sugli ascolti e sperare nel Dopofestival «stateci vicino, pregate per noi, sostenete Pippo». Un affabulatore e un improvvisatore nato che senza gobbo riesce a fare e dire cose sorprendenti. A Cristina d' Avena per esempio ha fatto l' unica domanda vera della vita: «È stata la mamma di tutti i bambini del mondo e non ha un figlio suo, ma come è possibile?». E ha gestito con ironia il momento trashissimo in cui una Zanicchi ormai senza freni invitava Alessandra Cantini a una prova del fuoco: «Tutti dicono che sei senza mutande, se sei coraggiosa tirati su la gonna». La Cantini non ha aspettato che finisse la frase, ha alzato il tubino nero e mostrato le sua grazie. A chiunque sarebbe venuto l' infarto (Baudo forse sarebbe svenuto). Per approfondire leggi anche: Giacomo Urtis sconvolge in diretta Chiambretti invece ha gestito da maestro. Qualcuno a questo punto potrebbe dire "ah già, ma è uno che piace alla sinistra". Forse, ma è un battitore libero e comunque - sono sempre i pettegoli - «con Fabio Fazio non si piglia per niente». E quanto alla sinistra, non ha problemi Chiambretti ad ammettere che lui è di quella parte lì, ma questa sinistra non la capisce più. Il capitolo donne invece va trattato a parte. Lui le ama. Le stima. Le rispetta. E le esalta. In tutte le loro forme. Le donne vere, gli uomini che si sentono donne (Malgioglio da lui è risorto) e anche i trans. Forse ha fatto incazzate Asia Argento al tempo del meToo ma questo è un dettaglio e a noi frega poco. Le altre lo amano tutte. Sarà per via di quella mamma single che lo ha cresciuto. Di nome, la signora, fa Felicita, è una magnifica poetessa e lo segue e lo incoraggia da quando era un pierino di 4 anni e imitava le gemelle Kessler e Walter Chiari. In un' intervista a Candida Morvillo Chiambretti ha confessato di chiamarla dalle tre alle 4 volte al giorno e di aver pubblicato tutte le sue poesie «perché la sua creatività ha poca patria in Italia». Una madre che è anche il padre che non ha mai avuto e neppure cercato, perché voler un papà con una donna così? Chiambretti di contro è il padre amorevole di Margherita la bimba di 7 anni che ha avuto da Federica Laviosa, un amore grande e non si sa se sia finito o no. Prima c' era stata la violinista del famoso Sanremo 97, Elena Majoni, «c' era il festival e io guardavo solo lei..» Ma questi sono dettagli e poi basta, non rompetegli le palle sulla vita privata.. Chiambretti?, chiedi ai soliti ignoti. «È dolce, è romantico, si emoziona, un signore che dà sempre del lei». Ma non è dato saper di più. Ora però toccherebbe trovare le ragioni per cui non farne un gigante. Le scarpe da tennis sotto l' abito elegante possono bastare? Si scherza dai. di Simona Bertuzzi