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Amanda Knox-bis sul grande schermo: per gli inglesi, è colpevole

Tratto dal libro di una giornalista, il film ribalta la tesi innocentista della prima pellicola made in Usa

Francesca Canelli
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Il caso di Amanda Knox e Meredith Kercher continua a far parlare di sé: non più nei tribunali, bensì nelle sale cinematografiche. Dopo il film per il piccolo schermo del 2011 con Hayden Panettiere, ora a raccontare il caso è il regista inglese Michael Winterbottom. E, strano a dirsi, la visione dei fatti è opposta a quella statunitense. Se infatti nella pellicola con la Panettiere viene fornito un ritratto a favore della giovane accusata, prima condannata, poi assolta in appello e infine con sentenza annullata in Cassazione, quella del regista britannico si basa sulla tesi opposta. Il film è tratto dal romanzo "Angel Face: The True Story of Student Killer Amanda Knox" ("Viso d'angelo: la vera storia della studentessa killer Amanda Knox"),  della giornalista Barbie Latza Nadeau. Che già dal titolo, non lascia nulla all'immaginazione.  Così la pellicola non si basa sull'ipotesi innocentista, ma anzi propone un ritratto della Knox molto meno "angelico". Spiegando come "i tentativi della famiglia Knox di difendere la figlia abbiano portato a una distorsione dei fatti, contribuendo alla reazione indignata dell'opinione pubblica americana e a critiche ingiuste e offensive della giustizia italiana". La scrittrice ha conosciuto personalmente i protagonisti dell'indagine, compresi i due fidanzatini, Amanda Knox e Raffaele Sollecito, e le varie figure giuridiche. Le riprese inizieranno a novembre nella città di Siena, in Italia quindi. Il cast comprende Kate Beckinsale nei panni dell'autrice del libro e la modella Cara Delevingne, consacrata al cinema dal film "Anna karenina", nel ruolo della Knox. L'uscita sul grande schermo è prevista per l'anno prossimo.

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