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De Benedetti pronto a comprare Ti Media e La7

De Benedetti ci pensa ancora: vuole costruire quel "polo rosso" che Cairo ha ucciso nella culla. E pensa di sfruttare i soldi del Lodo Mondadori

Ignazio Stagno
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Carlo De Benedetti vorrebbe prendersi La7 con i soldi di Silvio Berlusconi. L'Ingegnere avrebbe deciso di investire i 560 milioni del rimborso alla Cir per il lodo Mondadori per entrare nel mercato televisivo e accaparrarsi le frequenze di Urbano Cairo. Per ora non c'è nulla di ufficiale, ma la trattativa sarebbe già stata avviata. De Benedetti vuole mettere le mani sulle frequenze tv di Ti Media. Il piano - Ieri, lunedì 7 ottobre, Telecom Italia Media e L'Espresso hanno siglato un accordo non vincolante per integrare le rispettive società delle reti. Il pacchetto è interessante. Mettendo insieme i tre multiplex di Ti Media con i due de L'Espresso si ottiene un operatore di rete con 5 "Mux", gli stessi a disposizione di Mediaset e Rai. Il Mux permette di trasmettere sulla stessa frequenza fino a 5 canali televisivi. E, dunque se De Benedetti ne portasse a casa 5 potrebbe arrivare al controllo di ben 25 canali televisivi. Per questo la società risultante da Ti Media e L'Espresso si configura come un operatore di rete pronto per divenire una tv a tutti gli effetti (nel caso in cui cambiasse il quadro regolamentare).  Assist spagnolo - Del resto De Benedetti fin dal principio era dato tra i possibili partecipanti alla gara per La7, l'emittente televisiva che fu di Telecom Italia e poi acquistata da Urbano Cairo. Dopo aver perso il primo round, l'Ingegnere sarebbe già pronto a riprovarci: vuole ulteriori investimenti nel mercato televisivo per dare vita ad un gigantesco "polo rosso". Una televisione in mano ai vari Fazio, Crozza, la Littizzetto&co, che si preannuncia una sorta di canale monotematico contro il Cavaliere.  In pole position - L'indizio principale di una possibile cessione delle frequenze del gruppo Ti Media arriva dalla Spagna. Telefonica, che ha appena preso il controllo di Telecom, dovrà vendere alcune partecipazioni per cercare di raddrizzare la pesante posizione debitoria che può portare Telecom al declassamento del debito a "Junk" da parte delle agenzie di rating entro novembre. A quel punto L'Espresso si troverebbe in pole position per l'acquisto.

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