Guzzanti, soldi dello Stato per il film contro lo Stato
L'equazione? Istituzioni uguale mafia. Ma se si tratta di "vil denaro"...
"Il Pil mafioso tiene in piedi l'economia italiana. Le mafie sono la colonna vertebrale della nostra economia, garantiscono la liquidità e spesso fungono oggettivamente da ammortizzatoi sociali". Così Sabina Guzzanti aveva criticato lo Stato (certo non una novità) in un discorso di questa estate: si trovava in via D'Amelio per la commemorazione del giudice Borsellino. Lo Stato, in esterma sintesi, corrisponde alla mafia. Dunque lo Stato, s'immagine, per la Guzzanti è meglio evitarlo. Figurarsi gli aiuti di Stato. Eppure... Paradossi - Eppure la Guzzanti sta per distrubire un nuovo film, La trattativa: "Come 'Draquila' e 'L'Italia che trema' - ha rivelato la Guzzanti - il film verrà distribuito dalla Bim e farà molto discutere. Anchè perché sono sicura che la maggior parte degli italiani, anche chi legge il giornale tutti i giorni, abbia le idee confuse su come si collegano i fatti di mafia e soprattutto le loro implicazioni". Fin qui tutto normale, una pellicola di contro-informazione come è solita produrre l'attrice. Eppure per girare il film, la Guzzanti ha chiesto i fondi proprio allo Stato. Un paradosso, insomma. Critica l'apparato ma ne accetta l'aiuto. Un'inchiesta sui lati oscuri delle istituzioni finanziata dalle istituzioni stesse.