Jennifer Aniston quasi sexy: da brava ragazza a spogliarellista
Debutta "Come ti spaccio la famiglia": una brillante commedia d'inseguimenti con una protagonista in splendida forma
La trama di Come ti spaccio la famiglia riassunta in cinque righe sembra quella di tanti thriller on the road. Un piccolo trafficante di droga si mette in urto con un grosso trafficante. Se vuol salvare la pelle deve trasportare per lui un ingente quantitativo dal Messico agli Stati Uniti. Ma al confine (e dopo) la polizia fa buona guardia. Un furbo modo di eluderla può essere quello di non viaggiare isolati ma intruppati in un folto gruppo familiare che susciti simpatia e non desti sospetti. Ma eludere non è facile. Anche in formato famiglia, il piccolo trafficante si trova presto sul collo il fiato di sbirri e spacciatori. Tutto qui. Cioè se fosse tutto qui, sarebbe la solita polpetta d'azione. E invece è una commedia. Tra le più gioconde, vispe e trasgressive degli ultimi anni. Si comincia con il protagonista, David. Che non è la solita anima persa. Ma in fondo un bravo ragazzo, che quel mestiere lo fa a scopo di sopravvivenza e imponendosi qualche paletto. Lui la marijuana la smercia a qualche casalinga disperata, ma ai ragazzini di scuola media no, si rifiuta. Fin troppo buono in fondo. Come un qualsiasi boy scout prende le difese di alcuni giovani del quartiere e si scontra con una banda di punkabbestia. Che lo riempiono di botte e gli vuotano le tasche. Nelle tasche lui aveva soldi e droga. Tutte cose che gli servivano a saldare i conti con il boss locale. Che gli lancia l'aut aut. Se non vuoi che ti ammazzi devi fare per me un carico di «roba pesante». Dal Messico agli USA. David ci sta, adottando l'espediente di cui sopra. Una bella e rassicurante famiglia da imbarcare con lui in roulotte. Certo, essendo un poveraccio e non avendo molto tempo a disposizione, David la famiglia la recluta come può, tra gli altri balordi del quartiere. La moglie sarà una spogliarellista (Jennifer Aniston) una «professionista» che si spoglia, ma non batte. Il figlio lo rimedia nella casa vicina, un ragazzino senza molte rotelle. La figlia è il ritratto della teenager borgatara tatuata e fin troppo disponibile. David imbarca questa armata Brancaleone e parte. In fondo è quasi un weekend «south of the border». Se la «famiglia» non fa gaffe tutto può filare liscio. Ma come puoi pretendere che non facciano gaffe? Il tranquillo weekend diventa di paura quando i poliziotti (e anche i trafficanti) si mettono all'inseguimento. Piacerà - Inaspettatamente a molti spettatori che non si annoverano affatto tra gli ammiratori di Jennifer Aniston, non sanno chi è Jason Sudeikis (che fa David); e nemmeno il regista Rawson Marshall Thurber (perché non ha visto qualche anno fa Palle al balzo). Bene. Thurber è uno che la commedia a rotta di collo la sa imbastire. Anche meglio del golden boy Todd Philips di Notte da leoni. Per imbastire bene devi dedicare la prima parte al disegno dei personaggi. Fai i ritrattini a tutto tondo, falli prendere in simpatia allo spettatore. Quando poi la storia prende una pedalata avventurosa sai già come reagiranno Rose (la Aniston), David (Sudeikis), Casey e Kenny (i teenager). Beh, la Aniston è una rivelazione. A 44 anni è riuscita a diventare improvvisamente simpatica, sboccata, sempre fuori dagli stracci. Nel ventennio precedente ha costruito la sua carriera sui ruoli di yuppie antipatichina (rovinando bei film come Derailed che pretendevano fascino e sex appeal). Non arriveremo ai punti di un collega che è tornato entusiasta di lei dal festival di Locarno («Molto sexy te lo giuro»). Beh, sexy è ancora un'esagerazione, ma non si può negare che il film in gran parte lo regga lei sulle esili spallucce. Forse non è convincente quando strippa, ma lo è eccome mentre fa da nave scuola all'imbranato Kenny o quando affronta alla sua maniera i trafficanti. Jason Sudeikis le sta sotto di un paio di gradini, ma il suo personaggio è scritto molto bene, mette in moto la storia in maniera decisamente persuasiva. E Emma Roberts (la ninfetta)? La rivedremo di certo, anche perché lei è sexy senza riserve. di Giorgio Carbone