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Cinema, il Leone d'Oro va al "Santo Gra" di Gianfranco Rosi

La Coppa Volpi all'italiana Elena Cotta, mentre il leone d'Argento al regista di "Miss Violence" Avranas

Francesca Canelli
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Giornata di premiazioni alla 70ma Mostra del Cinema di Venezia. Con grande gioia e orgoglio  per l'Italia il Leone d'Oro è stato assegnato al "Sacro Gra" di Gianfranco Rosi, frutto di tre anni di peregrinazioni, incontri e riprese lungo i 64 chilometri del Grande Raccordo Anulare. Francesco il botanico che si ingegna per sottrarre le sue palme all'invasione dei temibili punteruoli rossi, Filippo e Xenia, principe e principessa di un castelletto trash che nell'evenienza si trasforma in location per fotoromanzi, cerimonie o "bred & breffas". Paolo l'aristocratico decaduto che vive con la figlia universitaria in un minuscolo ufficio trasformato in casa popolare. Rosi ha passato moltissimo tempo con loro, prima di trovare il modo giusto di sintetizzare ogni personaggio. Il suo è un omaggio dichiarato alla Roma di Federico Fellini, un'opera nata dal lavoro del paesaggista milanese Nicolò Bassetti a sua volta ispirato da Renato Nicolini a cui è dedicato. Scalzando i favoriti "Philomena" di Stephen Frears e "Kaze Tachinu", il film di animazione di Hayao Miyazaki, il film si è così imposto a Venezia.  ''Voglio dedicare la vittoria ai personaggi del film, che mi hanno lasciato entrare nelle loro vite. Qualcuno e' diventato anche protagonista involontario, senza saperlo'', ha detto il regista. Guarda l'estratto del film vincitore del Leone d'Oro Altro premio a tinte azzurre, quello della Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, che va a Elena Cotta per l'opera di Emma Dante "Via Castellana Bandiera". L'attrice ha dedicato la vittoria al marito: ''Una dedica a mio marito Carlo con il quale abbiamo festeggiato le nozze di diamante qualche mese fa''. Mentre la Coppa Volpi "versione maschile" va a Themis Panou per la sua interpretazione nel film di Avranas "Miss Violence". Il Leone d'Argento, premio per la miglior regia, va al regista greco outsider Aleksandros Avranas, con la pellicola "Miss Violence". Film che ha scandalizzato, ma stupito allo stesso tempo la giuria. I roumurs lo davano per vincitore del Leone d'Oro. Il Gran Premio della Giuria va invece a "Stray Dogs" di Tsai Ming-liang. Luoghi, lacrime, figli, il film è l'ultimo in assoluto del maestro: un'opera che s'inserisce perfettamente all'interno del suo cinema e va oltre, contro tutto e tutti. Miglior opera prima "White Shadow" di Noaz Desh.

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