Arrivano Cruciani e Parenzo, Nuzzi tra inchieste e Quarto grado
Mediaset raddoppia l'informazione, Rete 4 diventa all-news
È impossibile dire che nei prossimi mesi in tv mancherà l'informazione. Sui contenuti non ci si può ancora pronunciare, ma basandoci sulla quantità e sull'autorevolezza dei protagonisti c'è l'assoluta certezza che tutti i palati saranno soddisfatti. Se La7 va in una direzione pop, con l'acquisto di Salvo Sottile, Gianluigi Paragone e Rita Dalla Chiesa, Mediaset si «lasettizza». In particolare Rete 4: con quattro serate autoprodotte di attualità (e altri spazi che nasceranno nei prossimi mesi) diventa una sorta di canale all-news che ricorda la rete recentemente acquistata da Urbano Cairo. Va aggiunto che alcuni dei volti del giornalismo arrivano proprio da La7 (Gianluigi Nuzzi, che in pratica avrà tre programmi, e Luca Telese che andrà su Canale 5, al timone di Matrix), alcuni non hanno un allure classicamente «berlusconiano» ma sono dissacranti, antagonisti e politicamente scorretti come Cruciani e Parenzo. Una squadra, da Paolo Del Debbio a Barbara Palombelli neo conduttrice di Forum fino all'inossidabile Tony Capuozzo che, per usare l'aggettivo più amato da Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, è decisamente «polifonica». Il quotidiano di Quinta colonna, con Del Debbio gentleman-arbitro tra la piazza e i politici, è già iniziato, mentre lunedì prossimo riparte l'appuntamento in prima serata settimanale. Del Debbio quest'anno invita i politici a buttarsi nell'arena «in pasto» alla gente in piazza; ammette che, di questi tempi, non è facile trovare parlamentari disposti a mettersi in gioco. La cronaca di Quarto grado torna domani sera con il neo conduttore Gianluigi Nuzzi, ex firma di Libero, con la veterana Sabrina Scampini che come Kate Middleton è incinta ma la pancia non si vede quasi. Nuzzi, assunto a Mediaset come vicedirettore della Videonews capitatana da Mario Giordano, affronterà i tradizionali casi irrisolti introducendo la presenza di un magistrato in ogni puntata e, come opinionisti, un sacerdote o una suora. «Sarebbe un errore portare nel programma i miei cavalli di battaglia, come il Vaticano e i lati occulti del potere», chiarisce Nuzzi, «per questi temi stiamo pensando a un altro programma di inchieste, però nei prossimi mesi. Non solo. Quarto grado raddoppierà con puntate monografiche in prima serata». I cattivissimi Giuseppe Cruciani e David Parenzo, ormai marito e «moglio», irrompono su Rete 4 con una trasmissione d'attualità non convenzionale («Mica il due contro due di Del Debbio», scherzano) ed è facile ipotizzare una versione televisiva della fortunata Zanzara di Radio 24. Il titolo è ancora top secret, forse Le belve, o Radio Belva. «Faranno quello che vorranno, una trasmissione popolare ma non populista, avranno libertà assoluta», chiarisce il direttore dell'informazione Mediaset Mauro Crippa, consapevole che mettersi in casa due tipi spregiudicati e taglienti come loro è un rischio. Cruciani&Parenzo, ieri in conferenza stampa col pugno chiuso, faranno furore probabilmente il mercoledì, serata che sarà caldissima per l'informazione, una sfida tra Gianluigi Paragone in Gabbia su La7 e Nicola Porro mattatore su Raidue. «Flop? Nel mio vocabolario non è prevista questa parola», afferma Cruciani, spavaldo e ironico. Tony Capuozzo, colui che «se ci fosse il Pulizter in Italia lo vincerebbe ogni anno», dice Crippa, proporrà i primi di ottobre i reportage e approfondimenti di Terra!, mentre il direttore del Tg4 (e di Studio Aperto) Giovanni Toti rispolvererà in seconda serata il marchio Dentro la notizia, Barbara Palombelli aprirà all'attualità e forse alla politica il suo Forum. Su Canale 5 torna Matrix e su Italia 1 Lucignolo con più inchieste e meno glamour, precisa il suo inventore Mario Giordano. E una cosa ormai è chiara. Sarà perché le personalità forti non mancano. Sarà perché, rispetto ad altri generi televisivi, quello dell'informazione è tutto sommato tra i meno costosi, e quindi più adatto a questo periodo di austerity, le nuove star della tv, piaccia o non piaccia, sono i giornalisti. Alessandra Menzani