Maddalena Corvaglia difende il velinismo, è solo un gioco di riflettori. Nessuna mercificazione
La bionda di Striscia: "La velina è solo un ruolo, non esiste nella realtà... così come Babbo natale"
Maddalena Corvaglia prende le difese del "velinismo". Dopo la "campagna antignocca" promossa dal presidente della Camera, Laura Boldrini, che si è schierata contro la consueta esibizione della fisicità femminile nella comunicazione, l'argomento di discussione è sempre lo stesso: se fare la velina - valletta, showgirl, letterina o qualsiasi ruolo affine - sia degradatne o meno, se è davvero giusto parlare di mercificazione del corpo della donna, soltanto perché si balla su un bancone, senza parlare. Le idee di Maddalena a riguardo sono chiare: no, non è così. E allora fare la velina è un ruolo televisivo, un lavoro che non ha niente a che vedere con la vita reale. Quando si spengono i riflettori dello studio, quelle ragazze "tanto contestate" tornano a casa, senza il trucco e il parrucco con cui si presentano, ogni sera, davanti agli occhi degli spettatori. "L'idea che fare la velina possa ledere l'immagine della donna è una cretinata. È un lavoro che ti permette, a 20 anni, di guadagnare bene, stando tutte le sere in video. Cosa vogliamo di più?", queste le parole dell'ex velina bionda di Striscia la notiza ai microfoni del Corriere della sera. Sul bancone del noto tg satirico insieme alla sua metà mora, Elisabetta Canalis, nelle stagioni 99-02, non ci sta a questi pregiudizi: "Dopo dieci anni ancora mi capita di dover provare a spiegare che la velina è un ruolo. Non esiste nella realtà, come non esiste Babbo natale. E' televisione. Quando si spegne la telecamera la velina è una persona, che smette di fare quel ruolo", continua la showgirl. Non ha mai pensato però di essere un vero e proprio sex symbol: "Un sex symbol italiano? E' difficile prendere coscienza di una cosa del genere", racconta. "Nella vita sono un maschiaccio, ma mi diverte giocare ad essere sexy, soprattutto nel lavoro".