Dalle Fast food di Drive In alle Veline di Striscia, 30 anni di storia italiana
"La mercificazione non esiste", così Elisabetta Canalis difende le vallette
Era l'11 ottobre 1983 quando andò in onda la prima puntata di Drive In sulla neonata Italia Uno. Da quel giorno, e da trent'anni, la televisione italiana non è stata più la stessa. Lo show comico, ideato e scritto da Antonio Ricci con Alessandro Piccardo ed Ezio Greggio, si è reso partecipe di quella rivoluzione che stava coinvolgendo il palinsesto nazionale, la nascita della televisione commerciale. E il ruolo delle donne nella "nuova tv"? Ecco che entrano in scena le vallette televisive. Gli albori del "velinismo" - A fare da corollario allo scenario inusuale di Drive In, le "vallette" televisive, quando la parola valletta era qualcosa di sconosciuto ai molti. Le ragazze Fast food - insieme alle sette Monelle e alle Bomber -, così erano chiamate le prime figlie dell'avanspettacolo italiano, hanno iniziato a popolare il mondo dello spettacolo, i sogni degli spettatori e quelli delle giovani aspiranti che allora iniziavano ad ambire alla carriera televisiva. Dalle ragazze Fast food alle Veline. Il passo è stato breve. Dal genio creativo di Antonio Ricci, e da una costola di Drive In, cinque anni più tardi nacque Striscia la Notizia. La prima puntata, al timone la coppia Ezio Greggio e Gianfranco D'Angelo, è andata in onda il 7 novembre 1988. Le nuove vallette - Le veline di Striscia la notizia, nuovo volto della femminilità televisiva, esordiscono in quattro. Con pattini, skateboard e abiti sexy, ricordando proprio le Fast food di Drive In, sbucavano in studio come addette alla consegna delle notizie. E' però con la loro evoluzione nel binomio mora-bionda, spirito giovanile e sbarazzino, abbigliamento da ragazze della porta accanto, che entrano a pieno titolo nell'immaginario italiano collettivo. Da Miriana Trevisan a Laura Freddi, da Elisabetta Canalis a Maddalena Corvaglia, fino ad arrivare alle coppie scelte tramite apposita trasmissione televisiva - Veline appunto -, come Federica Nargi e Costanza Caracciolo, che sono arrivate sul bancone del tg satirico senza sorpresa per il pubblico, ma con già uno stuolo di fan al seguito. Le critiche - Aldilà dei tanti stereotipi che hanno offuscato l'immagine iniziale "della mora e della bionda" - il binomio calciatore-velina, la mercificazione del corpo femminile (solo perché due giovani ragazze ballano su un bancone, sorridono ma non parlano) e quant'altro -, le veline sono pezzi storici della televisione italiana e il loro creatore, Antonio Ricci, è uno dei tanti regnanti. E proprio contro l'abusato concetto di mercificazione della donna si schierano le due storiche showgirl, Elisabetta Canalis e Maddalena Corvaglia (sul bancone di Striscia nelle stagioni 1999-2001). Intervistate per Sette, approfondimento de Il corriere della sera, a quanti parlano di immagine degradata della donna rispondono: "La mercificazione della donna non esiste. Siamo donne adulte, ognuna fa ciò che ritiene di fare. E se poi a un certo punto non le sta più bene, dice basta e se va", così la mora, che dopo la fine della relazione con George Clooney, si divide tra Italia e Stati Uniti. Della solita opinione, la sua metà bionda, Maddalena Corvaglia, da poco uscita dalla nuova trasmissione di Canale 5, Stasera mi tuffo: "E' un mestiere televisivo, un ruolo legato alla trasmissione, niente di più". di Eleonora Tesconi Le more e le bionde di Striscia la notizia, la rassegna del "velinismo" Guarda la gallery