Sanremo 2014, Fazio e Littizzetto: bis alla conduzione?
L'indiscrezione viene rilanciata da 'Tv Sorrisi e Canzoni'. Il conduttore di 'Che tempo che fa' non smentisce. All'Ariston sfila ancora l'antiberlusconismo
Le notizie sono due: la prima, scontata, è che il Festival di Sanremo ci sarà; la seconda, un po' meno scontata è che anche l'edizione del 2014, con tutta probabilità, sarà condotta da Fabio Fazio e Luciano Littizzetto. La kermesse dell'Ariston, insomma, pare affar loro. Il prossimo anno potremmo assistere nuovamente a un Festival che sta a metà tra una litania (o una messa, fate voi) - quella recitata da Fazio - e una discussione nel peggiore dei bar, tra volgarità e insulti (quelli snocciolati dalla Littizzetto). L'indiscrezione - A rivelara il "bis" della premiata ditta è la "Bibbia" del piccolo schermo, Tv Sorrisi e Canzoni, che ha diffuso un'anticipazione dell'articolo che uscirà martedì 21 maggio in edicola: "Le trattative di Fazio con la Rai per l'edizione 2014 stanno procedendo a grandi passi verso il traguardo. E, a quel che risulta a Sorrisi, rispettando il vecchio adagio squadra vincente non si cambià sul palco dell'Ariston ritroveremo anche Luciana Littizzetto e il gruppo di lavoro al completo. Così come dovrebbe essere riproposta la formula della doppia canzone per ciascun cantante in gara". Interpellato dall'agenzia Adnkronos, il conduttore di Che tempo che fa non ha smentito l'indiscrezione: "Mi hanno chiesto di pensarci e ci sto pensando ma i tempi non sono ancora questi", ha dichiarato. La solita solfa - Insomma, stesso format, stessi conduttori, stessa passerella radical-chic. E con tutta probabilità gli stessi bersagli: Silvio Berlusconi, su tutti. Con Fazio ad officiare messa, la Littizzetto a fare la finta scheggia impazzita (che finge di sfuggire al controllo di Fazio), Adriano Celentano con le sue prediche moraliste e magari pure Maurizio Crozza e i suoi monologhi intrisi di antiberlusconismo. E ancora, ci attendiamo un bis delle polemiche sul televoto, dei dirigenti Rai che raccomandano prudenza nel linguaggio, dei cantanti esclusi che attaccano il direttore artistico, delle polemiche che seguiranno per la presenza di ex-concorrenti di Amici, dei cattolici che saltano sulle barricate al minimo accenno di volgarità e dgli esposti del Codacons a difesa dei consumatori. Il Festival, insomma, non cambia.