Sanremo, Codacons: esposto dell'associazione contro la performance di Crozza per violazione della par condicio
L'iniziativa dopo la rivolta di molti abbonati Rai, sdegnati per la satira a senso unico del comico genovese
Tutti contro Maurizio Crozza. Dopo le polemiche provenienti soprattutto da esponenti del centrodestra, anche il Codacons, stamattina, ha presentato un esposto per violazione della par condicio nella serata d'apertura del Festival di Sanremo, quando il comico de La7 inscenò uno sketch avente come bersaglio Silvio Berlusconi, attaccato persino, e soprattutto, sul piano personale. Satira a senso unico - Con un comunicato stampa, l'associazione dei consumatori - non certo sospettabile di simpatie berlusconiane (nel 2004 fece una propria lista, Lista Consumatori, che due anni dopo si presentò con L'Unione di Romano Prodi) - ha spiegato come "relativamente alla par condicio, a seguito di una serie telefonate da parte di tantissimi telespettatori, abbiamo ravvisato appunto una violazione", specificandone poi la natura: "La par condicio è regolata da norme precise e la Rai stessa ha rilasciato un regolamento in merito, sancendo a chiare lettere che in determinate situazioni tutti i politici non possono essere oggetti di determinati atteggiamenti in televisione; non possono essere attaccati dal punto di vista personale e lavorativo e in ogni caso, il tempo e lo spazio che si concede ad un politico deve essere dato in egual misura anche all'altro". In altre parole, si legge nel comunicato, ci sono stati due trattamenti diversi nella prima serata del Festival. Nei confronti di un personaggio c'è stato attacco smisurato e anche se vogliamo offensivo dal punto di vista sia politico che personale mentre per gli altri c'è stata una pura satira. Su uno si è agito pesantemente sugli altri no". "Così si influenza il voto" - A chi vorrebbe comunque intravedere nella ratio dell'esposto delle motivazioni politiche, la rappresentate dell'associazione in Liguria, Diana Barrui, ha precisato - rispondendo alle domande dei giornalisti: "Noi contestiamo la diversità di trattamento. Dopo l'esibizione abbiamo ricevuto moltissime telefonate di sdegno dagli abbonati Rai. Tutti siamo obbligati a pagare l'abbonamento, è una tassa sul possesso e se la pago ho diritto ad un servizio, c'è la rai e la tv è uno strumento di comunicazione importantissimo. Se tu che hai il potere della televisione influenzi il voto, screditando un politico piuttosto che un altro, tu mi influenzi anche le votazioni. Quindi io che pago il canone ho diritto ad un servizio puntuale preciso ed imparziale”. Le battaglie dell'associazione - In effetti, il Codacons si è sempre contraddistinto per un'energica e imparziale difesa del diritto dei consumatori ad essere informati e rappresentati: solo per fare un esempio, durante le elezioni del 2008 l'associazione presentò un esposto contro l'esclusione dal parlamento di Sinistra Arcobaleno e di La Destra. Ovvero, secondo i criteri di una vera ed effettiva parità di condizioni, principio che, evidentemente, non deve essere molto chiaro a Crozza, ne ai tanti che in seguito alle proteste di Berlusconi e i suoi dopo la puntata li hanno accusati di chissà quale volontà censoria. L'Agcom decide di non intervenire - Intanto, ad correre in soccorso di Crozza ci pensa l'Agcom, che ha deciso di non comminare nessun tipo di sanzione o richiamo al comico, poichè, questa la motivazione, "le regole della par condicio non si possono applicare alla satira, anche se politica, e ha quindi deciso di non prendere provvedimenti per il monologo del comico Maurizio Crozza al Festival di San Remo". La decisione è stata presa a maggioranza, con l'opposzione di due commissari.