Amici di Maria De Filippi diventa "compagni": Emma e Saviano maestrini di banalità
Gli Amici sono diventati i Compagni di Maria. Dopo la recente lezioncina di Saviano - in prima serata su Canale 5 ad Amici 14 - sui migranti, sabato scorso anche Emma ha dovuto fare la sua predica strappalacrime sulla necessità dell'accoglienza incondizionata. Finalizzata, peraltro, a far vincere la sua squadra. Quindi compagni, sì, ma mai dimentichi del proprio tornaconto... Partiamo dal prologo. Emma, direttore artistico della squadra bianca, ne concerta la strategia nella puntata pomeridiana di Amici di venerdì primo maggio. Mattia, uno dei ragazzi, cantautore, le dice testuale: «Io c'ho due-tre pezzi molto forti tipo, vabbè, Imagine». Imagine è l'arcinota canzone pacifista di John Lennon. Emma, però, aveva insistito perché Mattia ne riscrivesse la prima strofa. Quale geniale idea aveva avuto Emma? Seppellire le parole di Lennon sotto una pappardella a favore dei migranti. Mattia sulle prime non era convinto, ma poi ha ammesso: «È stata un'idea molto vincente». Ed Emma annuiva compiaciuta: «Perché metti il tuo pensiero e hai detto delle cose bellissime». Nella puntata serale del 2 maggio finalmente ascoltiamo le «cose bellissime» secrete da Mattia. Sguardo serissimo in camera, canta: «Immagina un barcone / 900 corpi / 900 morti / Io non ho parole»... Ammazza che cose bellissime. La pura datità della cronaca e poi la confessione del non sapere che cacchio scrivere per dirsi addolorato. Fortuna che era un cantautore... Secondo Emma, la penna di Mattia avrebbe dovuto far riflettere i telespettatori sul dramma dell'immigrazione. Spingerli a condividere il suo pensiero che accogliere clandestini sia cosa buona e giusta, perché costoro farebbero (parole sue) lavori che gli italiani non vogliono più fare. Nonostante anche i successivi i versi della Imagine modificata siano ridicoli, gli applausi del pubblico di Amici scrosciano come un boato. A quel punto, per fortuna, arriva Loredana Bertè a mettere un po' di buon senso, spiegando che la canzone è patetica. Non solo perché il testo originale è stato cambiato, ma soprattutto perché si è strumentalizzata una tragedia. Non l'avesse mai detto. Emma sfodera l'espressione della lesa maestà, poi precipita nel dramma, si asciuga le lacrime e dice: «Volevo che noi cantanti non fossimo per due minuti dei mercenari». Ecco l'idea di impegno secondo Emma: esprimere banalità con la solita retorica dem, tanto cara ai nuovi «intellettuali» influencer come J-Ax o Fedez. Nemmeno la sfiora l'idea che il pubblico non abbia bisogno delle sue canzoncine per riflettere su questioni gravi come l'esodo degli immigrati. No, lei vuol fare l'impegnata, come quando si presentò nello studio di Michele Santoro per parlare «in difesa della dignità delle donne» (ovviamente contro Berlusconi). E se la prende pure se qualcuno - nello specifico la Bertè - osa criticarla. Tanto più che, in tema di immigrazione, si potrebbe far pensare pure suggerendo idee meno popolari a sinistra. Ad esempio che si possono bloccare i barconi o aiutare gli aspiranti profughi nei loro Paesi, anche per evitare il giro d'affari intorno ad essi e le tragedie in mare. Ma nell'Amici divenuto Compagni, a quanto pare, a farla da padrone è un pensiero a senso unico. Quello, per intendersi, di Saviano, ormai ospite ricorrente del talent. Da Repubblica di ieri apprendiamo della sua «provocazione ad Amici». Il 9 maggio andrà in onda la puntata in cui Roberto spiegherà Dostoevskij col suo solito corredo di banalità: il flashmob per la lettura, 1300 copie de Le notti bianche dell'autore russo donate ai ragazzi. «Nessuno più di un ventenne ha il diritto meraviglioso di avere un libro tra le mani», riporta Repubblica che Saviano abbia detto durante la registrazione. Sabato, quando Loredana Bertè ha spiegato a Emma che tragedie come quella dei 900 morti in mare non si strumentalizzano a fini ludici, si è beccata il «Fuori! Fuori!» di tutto il pubblico. Segno che forse i ventenni di Amici avrebbe diritto - oltre ai libri - anche a qualche vero maestro. E non solo ai maestrini come Emma e Saviano, farraginosi come l'idea di impegno che propinano. di Gemma Gaetani