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Fumetti, Topolino compie 80 anni: il mito in mostra

Amato da bambini e politici, il topo più famoso di sempre ha incarnato l'immaginario Usa e non solo. Ecco come lo ricorda l'Italia

Giulio Bucchi
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di Francesco Specchia Era un topo, ma era anche il ritratto di una nazione. E quando arrivò in Italia (disegnato dall'italianissimo Giove Toppi) Topolino aveva già vinto qualche Oscar e si era già fatto amici i figli del Duce - che infatti, per i primi tempi lo salvò dalla censura del Miculpop che coinvolse tutti gli altri fumetti e romanzi del periodo - . Per gli 80 anni di Topolino in Italia non solo la Disney festeggia con un numero che riporta la prima copertina dell'editore Nerbini; ma affida pure a quei geniacci dello Wow Spazio Fumetto - Museo del Fumetto di Milano, un'accuratissima mostra in collaborazione con la Fondazione Franco Fossati (in corso): "Topolino è ormai patrimonio comune di almeno tre generazioni: nonni, genitori e figli domani figli dei figli", dice Valentina De Poli, direttore di Topolino. E ha assai ragione. Nella mostra Storie di una storia nove sezioni, ognuna dedicata a un decennio dal 1930 al 2010, si ripercorrono cronologicamente le tappe più significative del settimanale: curiosità, approfondimenti e le tavole della storia a fumetti più significativa di quel decennio, a partire da Topolino giornalista, del 1935. Per passare da L'inferno di Topolino alle parodie filmiche, fino alle avventure di Pk e Topolino Noir, veracemente declinato via IPad. Pura letteratura pop. Di cui si ha una straordinaria interpretazione nel saggio, contestualmente uscito, Fumetto disney - Manuale di sceneggiatura e disegno, corposo livre de chevet teoricamente ad uso di aspiranti fumetti, ma che in realtà si rivela vademecum per autori e aspiranti tali che ripercorre la storia stessa degli eroi di Topolinia. Il modello è il Manuale di Anatomia di Burne Hogarth, autore di Tarzan che divenne guida essenziale per gli illustratori delle generazioni a venire.    

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