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Santoro va male. Mentana vuole sostituirlo

Nicoletta Orlandi Posti
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Le percentuali a due cifre sono ormai un ricordo lontano. Michele Santoro giovedì scorso con il suo Servizio Pubblico ha toccato per la prima volta il 6,9% di ascolti. Altri numeri rispetto al 20-25% che il Teletribuno conquistava su Rai2 e pure al 12% della scorsa stagione. L'antiberlusconismo non tira più, ha stancato. E così l'editore Cairo sarebbe tentato di sostituirlo. Con chi? Secondo l'indiscrezione del Giornale con Enrico Mentana. Gli indizi, pur se è solo un'ipotesi, ci sono tutti. E li elenca Maurizio Caversan. Il primo sono gli ascolti che il direttore del TgLa7 ha ottenuto con lo scoop dell'intervista a Beppe Grillo: venerdì sera Bersaglio Mobile ha raggiunto il 10,69 per cento di share (scorporando si ha l'11,6 per l'intervista e l'8,7 nel talk che l'ha seguito). Ascolti notevoli per La7, superiori persino a Crozza nel Paese delle meraviglie, considerato un successo della rete. Altro indizio viene da Dagospia che ha rivelato che da fine aprile per quattro appuntamenti Santoro potrebbe cedere la sua serata, non la testata, a Giulia Innocenzi conduttrice di un format rivolto al pubblico under 35, una sorta di Aboccaperta con due fazioni e un politico nel mezzo. In più al momento dell'ufficializzazione del contratto tra Mentana e La7, lo stesso Mentana aveva spiegato che l'accordo riguarda la direzione del tg e tutti i programmi in cui è già impegnato, quindi oltre agli speciali pomeridiani sugli avvenimenti dell'attualità politica, anche gli altri programmi. Se a tutto questo si aggiunge il fatto che lo scenario politico è cambiato, non è così azzardato pensare a un cambio di rotta anche negli approfondimenti dell'emittente di Cairo. Anche perché con Matteo Renzi, puntualizza Caversan, si è entrati in una stagione post-ideologica. C'è voglia di soluzioni più che di semplici denunce. Una voglia che influenza orientamenti e preferenze dei telespettatori (oltre che degli elettori), più desiderosi di un'informazione concreta e pragmatica. Che aiuti a capire più che a schierarsi.

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