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Rai: Equilibrare la presenza di Berlusconi in tv

Giletti e Berlusconi

La nota di Viale Mazzini: "Equilibrare la presenza dei leader in tv anche prima del regolamento ufficiale". Ma quando in tv c'era la sinistra non era un problema

Andrea Tempestini
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  Lavora sodo, Silvio Berlusconi, per recuperare il "tempo perduto" in favore della sinistra. La sua campagna mediatica è martellante: la presenza su radio e televisioni è continua, costante. Come continua e costante fu la presenza dei candidati della sinistra nei giorni caldi delle primarie dove si consumò lo scontro tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi. Anticipare la par condicio - Entro la fine dell'anno la Rai varerà il regolamento sulla par condicio, ora invocata dalla sinistra: se c'è il Cavaliere in televisione, a loro non va bene. Ma a far discutere è una nota diffusa oggi, giovedì 28 dicembre, da Viale Mazzini, secondo la quale l'offensiva mediatica di Berlusconi deve essere anticipata a prima dell'inizio della par condicio. In sostanza, la Rai vuole anticipare la par condicio (cambiandole il nome) in chiave anti-Berlusconi. Offerta alla sinistra - "Negli ultimi giorni - ha spiegato la televisione pubblica - l'on Silvio Berlusconi ha chiesto e ottenuto spazio ad una serie di trasmissioni televisive e radiofoniche. In una ottica di equilibrio precedente alla par condicio la Rai offrirà analoghi spazi di comunicazione ai leader di altre formazioni politiche". E così verranno diffusi a tappeto inviti a partecipare a simili contenitori televisivi anche al premier uscente, Mario Monti, al segretario del Pd Bersani e anche al fantomatico portavoce del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Il precedente - Lo scorso 19 dicembre il Cda di Viale Mazzini aveva stabilito che nel corso dei giorni delle feste natalizie i leader politici non avrebbero dovuto essere invitati ai salotti televisivi. Inoltre, il Cda aveva rivolto al direttore generale dell'azienda un invito a "mantenere nel palinsesto un equilibrio tra le diverse forze politiche". Ieri, mercoledì 26 dicembre, infine, un gruppo di deputati aveva presentato una mozione all'Agcom per chiedere le statistiche sulle apparizioni dei leader politici in televisione.  

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