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L'ex del Trota perseguitata da uno stalker: "Ho ancora paura"

Elena Morali, ex pupa e coloradina, racconta l'incubo vissuto a causa di un maniaco che l'ha perseguitata per mesi: "Dai complimenti è arrivato alle minacce di morte"

Leonardo Diana
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"La tua fine è vicina, ti farò a pezzetti e li raccoglierò in un sacchetto di plastica che spedirò a tua madre. Solo due mesi, ricorda, poi hai finito di mentire". Questo è solamente uno dei tanti messaggi che l'ex pupa Elena Morali ha ricevuto dal suo stalker. L'ex fidanzata di Renzo Bossi "trota" racconta il suo incubo vissuto a causa di un maniaco che l'ha perseguitata per mesi con messaggi e minacce.  La vicenda - "Ha iniziato con i complimenti su Facebook, poi è passato agli insulti e, negli ultimi mesi, alle minacce di morte anche per telefono. Un'escalation che ha fatto scattare la denuncia per stalking alla Guardia di finanza e alla Polizia postale. Nei confronti di ignoti  perché questa persona che sul social network ha cambiato più volte nome ed è capace di chiudere e riaprire le pagine della Morali e di risalire ai suoi dati e al suo numero di cellulare, non è stato ancora scoperto. O, almeno, da quando lei ha sporto denuncia lo scorso maggio, non ha più saputo nulla. "Nel settembre del 2010. Si firmava Marco Devoto, mi faceva i complimenti. Mi scriveva tutti i giorni, poi mi ha detto che mi avrebbe sostenuta nel concorso "Vota la Coloradina". Gli rispondevo, come a tutte le altre persone che mi scrivono". Ha raccontato l'ex coloradina.  L'inizio dell'incubo - "Se non entravo in Facebook per un paio di giorni, lui si arrabbiava. Mi scriveva "Sei una s... Vedrai che fine farai". Poi nel 2011 ho partecipato a un altro reality. Lui era convinto che da dentro il programma potessi scrivere e si era arrabbiato perché non gli avevo risposto. Quindi ha ripreso con le offese ed è passato alle minacce". E sulla denuncia di pochi giorni fa, la Morali dichiara: "Ho sperato che la smettesse. Poi mi sono chiesta "Ma anche a denunciare, che fine fanno queste vicende? Non ce la facevo più. È abile con i computer, si è appropriato del mio profilo Facebook e scriveva come fossi io". Il racconto di Elena prosegue così: "Un giorno mi ha chiamato il mio agente e mi ha detto 'Ma che cosa hai scritto?". Sulla mia pagina "Elena Morali Page" ho letto: "x tutti i fan: mi dispiace avervi mentito ma la storia con George Leonard è falsa! L'ho semplicemente inventata con l'unico scopo di fare inc.. un'altra persona che mi piaceva'. Ma io non avevo scritto quelle cose". Un "amore" non corrisposto - "È convinto che sia innamorata di lui. Ma non so nemmeno chi sia, so solo che è una persona malata. Mi ha anche mandato via mail delle foto di bimbi nudi e anche per questo l'ho denunciato. Poi ha scritto altro. Ha iniziato a fare il conto alla rovescia, a indicare i giorni che mancavano alla mia morte". "-1!! Oggi passo solo per ricordarti questo, un altro gg di meno e un altro gg che è passato... e giugno che si avvicina sempre più... oltre quel mese non arrivi, vedrai". Certo, non è successo nulla, per fortuna. Ma ho paura. Non so che faccia abbia, potrei trovarmelo ovunque e potrebbe accadermi qualsiasi cosa". Da Facebook siamo passati alle minacce telefoniche e Elana racconta così quei momenti: "Ha iniziato a chiamarmi sul cellulare con un numero sconosciuto. Mi ha lasciato dei messaggi in segreteria, ho sentito la sua voce. Avrà tra i 30 e i 40 anni". Ormai, il tempo dei complimenti era finito e lo stalker è passato agli insulti: "Mi ha detto "Vai via da Colorado che lo inquini". Ma questo sarebbe nulla; mi ha anche lasciato messaggi di morte del tipo "Sei finita, non vedo l'ora di toglierti il sorriso dalla faccia". E dopo la denuncia, il nulla. "Sono passati sei mesi ma non so che fine abbia fatto la mia denuncia. Ho anche fornito l'Ip che serve per individuare ogni computer, ma non so se sono risaliti a lui. Non so se in questo caso ci sia qualcosa di complicato. Vorrei solo sapere, perché ho paura". E a chi l'accusa di volersi fare pubblicità. Elena risponde: Preferirei proprio non farmela con questo incubo. Poi non ne ho bisogno, sto lavorando per mia fortuna. Ripeto, comunque non lo farei di certo con questa brutta vicenda. Esco allo scoperto perché noto che alcuni casi, quando balzano agli onori delle cronache, si sbloccano. Poi penso a tutte quelle donne che sono nella mia stessa situazione. Possibile che al giorno d'oggi possa accadere di aver paura ad uscire di casa?".     

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