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Whitney Houston uccisa dagli spacciatoriecco la nuova tesi di investigatore privato

Interpellato dal "National Enquirer", Paul Huebl dichiara: "Ho le prove sul fatto che Whitney possa essere stata vittima di trafficanti di droga molto potenti"

Leonardo Diana
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Colpo di scena sulla morte di Whitney Houston. Interpellato dal National Enquirer, l'investigatore privato Paul Huebl ha analizzato il caso arrivando a una conclusione sconvolgente: la cantante è stata uccisa da spacciatori di droga per un debito di 1.5 milioni di dollari. Tesi che andrebbe contro quella ufficiale che vede la Houston morta annegata nella vasca da bagno in seguito ad assunzione di droghe. "Ho le prove sul fatto che Whitney possa essere stata vittima di trafficanti di droga molto potenti che hanno inviato i sicari per riscuotere l'enorme debito accumulato per il rifornimento di sostanze stupefacenti". Queste la scottante verità dell'investigatore.  Le prove video - Ad avvalorare l'ipotesi di Huebl, sembra ci siano le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso del Beverly Hilton, l'albergo dove è stata trovata morta la cantante, che testimoniano l'ingresso di strani individui. La sera del decesso, la popstar è rimasta sola per soli 45 minuti, tempo necessario, secondo l'investigatore, per ucciderla. Paul Huebl è in totale disaccordo con i risultati della relazione del medico legale che ha dichiarato che la morte di Houston è stata accidentale e aggiunge: "Sul corpo di Whitney ci sono delle ferite come se avesse lottato violentemente contro questi uomini per difendersi".

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