Sanremo, Rai: Il Festival non slitta
Dalla Rai un insulto alla par condicio: la kermesse andrà in onda dal 12 al 16 di febbraio. A una settimana dal voto. Fabio e Luciana faranno campagna elettorale
Vince Fabio Fazio. La Rai non sposterà Sanremo. In una nota, Viale Mazzini ha comunicato che "il Festival della canzone italiana di Sanremo si svolgerà dal 12 al 16 febbraio 2013". In piena campagna elettorale, dunque. Anzi, a una settimana esatta dal voto (la data più probabile, quasi certa, è quella del 24 febbraio). La televisione pubblica affiderà la trasmissione più seguita dell'anno a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, una tandem d'attacco, una coppia rodata e apertamente schierata contro Silvio Berlusconi. Tutto ciò avverrà a sette giorni dalle urne. Un insulto agli italiani e alla par condicio. Per la decisione scandalosa esulta Giancarlo Leone, direttore dell'Intrattenimento Rai, che su Twitter ha cinguettato: "Dunque Festival Sanremo dal 12 al 16 febbraio. In bocca al lupo a tutti". Niente slittamento - La questione dello slittamento era stata sollevata dopo gli insulti rivolti dalla Littizzetto a Berlusconi nel corso di una puntata di Che Tempo Che Fa. Erano passate poche ore dall'annuncio del ritorno in campo di Berlusconi, e la comica di Torino, in prima serata, si era rivolta all'ex premier affermando che "ha rotto il c...", il tutto condito dalle grasse risate del pubblico e dalle false reprimende di Fabio Fazio. Nei giorni scorsi sembrava certo lo slittamento della kermesse canora: troppo alti i rischi che la conduzione di Fazio e Littizzetto potesse cercare di influenzare l'opinione pubblica proprio a ridosso del voto. Eppure, ora, alla faccia del buonsenso, questo rischio, secondo i vertici della Rai sarebbe svanito. O forse non sarebbe mai esistito. Di fatto, ha vinto la linea di Fabio Fazio, che aveva aperto un account su Twitter (nel giorno del debutto del Papa sul social network) per cinguettare il suo auspicio - accolto -, ovvero che Sanremo non slittasse. Verso lo "spottone anti-Cav" - Restano così inascoltate le proteste del centrodestra, che teme l'ovvio, ovvero che il Festival si trasformi in un enrome spottone anti-Cav proprio a ridosso del voto. Il consigliere di Viale Mazzini Antonio Verro, in quota Pdl, dopo gli insulti della Littizzetto aveva commentato: "Credo che l'azienda debba cominciare a porsi il problema di un'eventuale sovrapposizione tra elezioni politiche e Festival. Io, francamente, sarei per un rinvio". Più duro era stato il commento del capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che affermò: "L'ipocrisia regna sovrana nel sistema delle comunicazioni. Sanremo sarà guidato proprio a ridosso delle elezioni da due personalità come Fazio e la Littizzetto, che non sanno dove stia l'imparzialità".