Cerca
Logo
Cerca
+

L'ultimo outing: "Amo Claudio ma potrei ancora innamorarmi di una donna"

Il giornalista torna in tv con una nuova versione della Macchina del tempo

Eliana Giusto
  • a
  • a
  • a

di Francesca D'Angelo Dalle pagine dei giornali alla tv. Dopo un'estate di gossip infuocato, tra leccatine di alluci, outing calcistici ed esclusive con Chi, Cecchi Paone torna a fare il conduttore scientifico. Rispolverando, per l'occasione, il suo storico brand La macchina del tempo. Da sabato, infatti, il giornalista presenta Time House, in diretta alle 21.30 e in replica ogni domenica pomeriggio sul canale all news di Mediaset Tgcom24 (canale 51, digitale terrestre). Argomento della prima puntata: i dinosauri. «Riparto, volutamente, da dove mi ero fermato nell'ultima puntata di La macchina del tempo», spiega il conduttore. E così, torna a parlare di scienza. «Riporto in video La macchina del tempo, perché è quello che il pubblico si aspetta da me. Aggiungendo però qualche novità. La prima è che, oltre ai nostri documentari, avremo una finestra sull'attualità bruciante. La scienza, infatti, finisce spesso sulle prima pagine dei giornali. Inoltre, dato che siamo su un'all news, proporremo anche alcuni filmati web e amatoriali». Oltre che alla scienza, il suo nome è sempre più legato al gossip. Non teme che tutto questo possa screditarla, come giornalista e conduttore scientifico? «No. Sono io che l'ho voluto: la mia è un'azione di marketing per i diritti civili gay». Prego? «L'Italia, insieme alla Grecia, è l'unico Paese al mondo che non prevede alcuna forma giuridica in materia di regolamentazione dei rapporti gay e di tutela dalle offese. Dato che non si smuovono i parlamentari, forse – mi sono detto – può far qualcosa la stampa popolare, mostrando la normalità di un personaggio famoso che ama un altro uomo. Da qui, la mia esclusiva con Chi dove presento il mio fidanzato Claudio». Che per alcuni è già “ex”. Ora si fa il nome di Massimo Francese. «È chiaro che quando si entra nel mondo del gossip, i giornalisti poi si scatenano. In realtà è andata così: alla presentazione del mio libro, si è avvicinato questo simpatico ragazzo e siamo stati fotografati insieme. Ma non c'è stata nessuna scappatella: ero fedele e monogamo da etero, e lo sono anche ora, da gay». A proposito di marketing, qualcuno ha sottolineato che la sua polemica sui gay nella Nazionale fosse strategicamente concomitante al lancio del suo libro Il campione innamorato. «Verissimo. Con il calcio si vende di tutto: bevande, scarpe, auto, persino carriere politiche. Così ho pensato di utilizzarlo per promuovere la causa omosessuale. Come ho fatto con il gossip». Ma alla fine chi sono questi benedetti calciatori gay? «Per la legge sulla privacy, non posso fare nomi. Ma tanto lo si sa: le persone che mi fermano per strada, mi chiedono se sono giusti i nomi che hanno pensato… e ci azzeccano sempre!». Balotelli direi che lo possiamo scartare, giusto? «Naturalmente. E anche Cassano. Il quale mi ha fatto un favore enorme perché, all'epoca, la promozione del mio libro era appena finita ma lui, con le sue dichiarazioni, ha riacceso il dibattito. Mi ha dato la prova che avevo scelto la leva giusta: si è scoperchiato un vero vaso di Pandora! Gli ho anche mandato un sms per ringraziarlo». Ha risposto? «Macchè. Evidentemente non è una persona molto educata, ma questo lo si intuiva». Da gay militante, esclude di potersi innamorare di una donna in futuro? «Non posso e non voglio escluderlo! La stessa scienza teorizza che nasciamo tutti bisessuali e che siano le contingenze a indirizzarci, in maniera più o meno stabile, verso un sesso. Quindi, in futuro, potrei non sentire più il bisogno di avere accanto un ragazzo giovane, che ami viaggiare e avere sempre la valigia in mano. Magari avrò voglia di ritrovarmi in un ambito femminile, intimistico, familiare, con dei figli concepiti in maniera naturale». Non le pesa mai la differenza d'età con il suo toy boy Claudio? «Il toy boy è tale solo se lo vivi come un'avventura estiva, per giocare. Qui è diverso. Inoltre, sia da etero che da gay, in amore ho sempre valorizzato la valenza del tutoring: del proteggere e far crescere il mio compagno/a. Con Claudio sento che è una relazione molto profonda».  Pensate già al matrimonio? «Sì, inizio a pensarci… Soprattutto per tutelare lui che è più giovane. Ma dovrò andare in Portogallo perché qui in Italia, per sposarmi, dovrei fare un atto di donazione notarile o, ancora peggio, un atto di adozione speciale. Ma lo trovo un sotterfugio: perché dovrei adottarlo come figlio, se è un mio compagno e voglio sposarlo?».

Dai blog