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Ramsay, il re dei cuochi punta tutto sulla galera

Un reality con i detenuti londinesi per risollevarsi

Andrea Tempestini
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  Per anni Gordon Ramsay, cuoco con tre stelle Michelin, ha visitato i ristoranti in difficoltà offrendo la sua esperienza ai titolare per risanare i conti in rosso.  Ora sembra però che sia proprio lui in cattive acque.  L'uomo dal piglio sicuro, o meglio lo chef più cattivo del mondo, avrebbe difatti intrapreso una irreversibile parabola discendente culminata nell'ultimo periodo con la improvvisa chiusura di diversi locali.  Guai personali e lavorativi per lo chef scozzese che è passato dall'esibirsi per capi di Stato e vip internazionali, al tentativo di salvare dal dissesto il suo ingente impero finanziario.  Liti furibonde con la moglie, fratello in prigione per possesso di droga, problemi con colleghi e media, ma soprattutto una causa milionaria con il socio - suocero, accusato di aver fatto svanire nel nulla parte dei fondi della compagnia.  Tra battagli legali e perdite economiche, al culmine del periodo negativo, la fulminante idea di tornare alle origini, ripartendo da zero, ovvero da quei programmi televisivi, che nonostante il brutto carattere, avevano portato soldi e notorietà.    Il mondo dei reality è stato ormai ampiamente sfruttato, quindi bisognava escogitare un format del tutto originale. Dalla settimana prossima sul britannico Channel 4 il lancio del nuovo programma  Gordon Behind  Bars, dove il re dei fornelli insegnerà a dodici detenuti della prigione londinese di Brixton  a cucinare, nonché produrre leccornie da vendere agli spettatori, creando una apposita azienda.  Il ricavato servirà a risarcire ciò che i carcerati hanno illegalmente sottratto alla società civile con furti e rapine.  Un progetto apprezzabile negli intenti, che fa inoltre emergere un spaccato della vita nelle case circondariali inglesi.  Inaspettatamente una cucina super accessoriata e una notevole fornitura di coltelli, gradita sorpresa per il ringalluzzito Ramsay.   Al di là delle bizzarrie si prevede un gran successo per la trasmissione: le torte composte durante le puntate sono già state prenotate dalla catena del Regno Unito «Caffè Nero» e i prodotti sfornati saranno commercializzati dalla ditta dal significativo nome  «Bad Boys Bakery».   Per paradosso sono le autorità giudiziarie della struttura a mostrarsi piuttosto preoccupate delle reazioni che potrebbero provocare le urla a cui il cuoco ha abituato il suo pubblico.  Speriamo che trovi prigionieri comprensivi. di Massimo De Angelis  

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