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Pezzali e Repetto raccontano perché gli 883 si separarono

Gli ex leader degli 883 di nuovo insieme

A vent'anni da Hanno ucciso l'Uomo Ragno svelano i motivi della divisione

Leonardo Diana
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A vent'anni da Hanno ucciso l'Uomo Ragno, gli ex 883 Max Pezzali e Mauro Repetto si raccontano sulle pagine di Vanity Fair, confessando i motivi che portarono alla rottura del duo (con l'abbandono di Repetto) proprio nel momento di massimo successo. Alla domanda sul suo addio, Repetto risponde: "Non ero all'altezza della situazione. Giù dal palco eravamo 50 e 50, portare questa collaborazione sulla scena era impossibile, e allora io, mentre Max cantava, saltavo perché non potevo fare altro. Quando siamo arrivati a giocare in Serie A, non ne avevo la capacità né soprattutto la maturità. La mia fragilità estrema ha aperto la via ai brutti incontri. Mi sono circondato di persone sbagliate, sono andato alla deriva". "Vado a Miami" - E con un sempilicissimo ma allo stesso tempo emotivamente difficile "Max io parto, vado a Miami, mi sa che non torno" Repetto abbandonò gli 883 all'apice del successo. Ricordando quel momento, l'amico Max Pezzali risponde: "io ho pensato al racconto I Langolieri di Stephen King, dove si parla di quei pesci degli abissi che sopravvivono solo in condizioni ostili, senza luce e schiacciati da una pressione fortissima. A lui era successa la stessa cosa, finché stavamo nella nostra cantina a comporre e suonare, finché anche noi eravamo schiacciati dalla pressione fortissima dell'incertezza, è stato bene. Poi il successo ci ha risucchiati verso l'alto e lui ha sentito che non si teneva più insieme. Come potevo dirgli: rimani?". I motivi dell'abbandono - Parlando dei motivi che l'avevano spinto ad andare via, Repetto non nega che una buona parte delle motivazioni furono legate ad amori ed amicizie sbagliate. "In America mi ero innamorato di una modella, Brandy, vedendola su un giornale. Vado a Miami con uno che lavorava all'Hollywood, che potrebbe presentarmela. Brandy la conosco, ma non mi caga minimamente, e allora dopo sei mesi torno in Italia con due compositori neri americani che fanno risse tutte le sere". Per quanto riguarda l'addio Max Pezzali confessa: "L'unico mio dolore riguardo a quella sua scelta è che all'inizio, senza di lui, non mi divertivo assolutamente più a fare musica. Sentire l'accordo della chitarra nel silenzio mi dava l'ansia". Pezzali e Repetto oggi - Oggi Repetto si è trasferito a Parigi dove, dopo tanti anni trascorsi lavorando a Euro Disney, ha intrapreso una una nuova carriera come autore e attore teatrale. "A un certo punto salta fuori che a Disneyland Parigi cercano un cowboy: il posto è mio. Adesso non faccio più il cowboy, organizzo eventi speciali". Repetto commenta così l'inizio della sua avventura parigina. Durante tutti questi anni i due sono riusciti ad incontrarsi solamente un paio di volte: "Un paio di volte, ma ancora non eravamo pronti a parlare una lingua comune. è successo a novembre dell'anno scorso, a Parigi. Solo lì ho ritrovato il mio migliore amico. Ci eravamo dati appuntamento in un ristorante: abbiamo cenato senza toccare cibo, solo parlando, dalle otto a mezzanotte". A chi li implora per un ritorno ai vecchi 883 Max risponde: "Buttiamo giù idee, l'abbiamo sempre fatto. Abbiamo ricominciato a ragionare insieme, chi lo sa".  

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