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Il 75,5% degli italiani sceglie l'acqua a km zero, cresce frequenza di utilizzo

Lo rileva l'indagine Cra 2012

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Milano, 17 dic. - (Adnkronos) - Il 75,5% degli italiani sceglie l'acqua a km zero, e cresce anche la frequenza di utilizzo: il 46,9% dichiara di berla "sempre o quasi sempre" superando il 40% circa registrato nel 2008. Lo rileva la ricerca commissionata all'Istituto indipendente Cra da Aqua Italia, l'associazione che raggruppa le aziende del trattamento dell'acqua federata ad Anima - Confindustria, e dedicata alla propensione degli italiani al consumo di acqua del rubinetto, all'utilizzo di trattamenti domestici dell'acqua e alla loro manutenzione e alla conoscenza relativa al fenomeno dei Chioschi dell'Acqua. Secondo la ricerca, svolta su un campione di 2030 individui dai 18 anni in su rappresentativi dell'intera popolazione italiana, è il nord est ad aggiudicarsi la medaglia d'oro per il consumo abituale di acqua del rubinetto, trattata e non, con il 61,7% di adesioni; maglia nera, invece, al sud Italia dove il 44,1% dichiara non berla o di berla uno o due volte l'anno. Le ragioni che spingono gli italiani ad apprezzare l'acqua del rubinetto, trattata e non, sono, in primo luogo, il gusto (27,5%), la comodità di non dover trasportare casse d'acqua dal supermercato a casa (25,6%), il risparmio economico che va dalle 300 alle 1000 volte rispetto alla bottiglia (21,2%) e i maggiori controlli rispetto alla cugina in bottiglia (17,9%). Diminuisce sempre di più la percentuale di chi non la berrebbe per nessuna ragione che scende al 10,9%, valore quasi dimezzato rispetto al 19% del 2008. Due italiani su tre con un'età compresa tra i 55 e i 64 anni, la scelgono perché è buona (65,%). I giovani (44,3%) e gli anziani (38,8%) invece puntano tutto sulla comodità. Il minor costo, infine, è la leva più forte per gli individui di età compresa tra i 35 e i 54 anni (68,8%), mentre per quanto riguarda l'attenzione verso l'ambiente, è maggiormente sentita al nord est con particolare incidenza tra i 35 e i 44enni (29,3%). Per la prima volta, la ricerca Cra ha chiesto agli intervistati quali dispositivi di trattamento dell'acqua hanno utilizzato negli ultimi 12 mesi in casa. Il 23,4% degli italiani possiede almeno un apparecchio domestico di affinaggio dell'acqua. In quasi la metà dei casi si tratta di caraffe filtranti (12,6%), i sistemi di filtraggio si attestano al 4%, l'osmosi inversa al 3,9% e i sistemi di refrigerazione o gasatura all'1,8%. In particolare, tra coloro che bevono sempre o quasi sempre l'acqua del rubinetto, oltre un terzo (36,6%) ha almeno un apparecchio: il 19,7% ha una caraffa filtrante, l'8,3% ha un apparecchio con filtro per il cloro, il 5,7% ha un sistema ad osmosi inversa e il 4,4% ha scelto un apparecchio per la gasatura o refrigerazione. Tutti i sistemi di affinaggio dell'acqua citati (tranne le caraffe filtranti) necessitano di manutenzione periodica eseguita da personale tecnico specializzato. Si è, quindi, indagato su quanti possiedano un abbonamento di manutenzione periodica. I risultati sono positivi, infatti, circa la metà delle famiglie intervistate ne possiede uno (48,3%) ma ancora il 20,2% dichiara di non esserne a conoscenza, segno che tanto bisogna ancora fare per dare una corretta informazione agli utenti finali. In particolare si sottolinea che il 70% di chi ha sottoscritto un abbonamento possiede un sistema ad osmosi inversa. Infine, la ricerca analizza anche l'interesse degli italiani verso i cosiddetti Chioschi dell'Acqua, evoluzione delle antiche fontanelle, che oggi erogano in numerosi comuni d'Italia acqua potabile affinata, refrigerata e gassata. Dall'analisi è emerso che il 53,5% degli intervistati conosce l'esistenza del servizio e, nel dettaglio, il 16,4% di questi vive in un comune che possiede un Chiosco dell'Acqua e il 37% vive in una località che non lo possiede ma se fosse proposta l'iniziativa, aderirebbe di certo. Come per il 2010, tra coloro i quali non hanno nel proprio comune questo servizio a disposizione, il 25,8% dichiara che se la sua Amministrazione comunale aderisse all'iniziativa, lo utilizzerebbe di certo. Il sud Italia registra, in questo senso, il dato più alto con il 33,4% degli intervistati che gradirebbe un Chiosco dell'Acqua nella zona di residenza.

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