La funzionaria del Fisco: "Così Tiziano Ferro ha nascosto i soldi"
Tiziano Ferro alla sbarra per evasione fiscale. Nel corso del processo a carico del cantante è spuntata una testimonianza chiave che spiegherebbe come Tiziano Ferro avrebbe nascosto i suoi capitali al fisco italiano. Ieri, davanti al giudice Luigi Varrecchione, il processo per evasione fiscale è entrato nel vivo con la deposizione della funzionaria dell'Agenzia delle Entrate di Latina che ha condotto gli accertamenti. La testimone, in una lunga e dettagliata deposizione, ha spiegato come i guadagni di Ferro venivano incassati attraverso due società, una olandese e l'altra inglese (“Breaking Dawn”), definite “scatole vuote” dalla testimone che ha anche parlato di soci residenti in alcuni paradisi fiscali. Queste società - secondo la ricostruzione effettuata in aula - incassavano enormi flussi di denaro, frutto dei tour e delle apparizioni televisive di Tiziano Ferro ma anche delle royalties sulla sua musica, apprezzata in tutto il mondo. Milioni di euro che, secondo l'accusa, venivano così nascosti al fisco italiano. Le rivelazioni - "Abbiamo effettuato gli accertamenti - ha detto la funzionaria - dopo la segnalazione della direzione regionale, verificando anche la presenza del signor Ferro in Italia". Secondo l'accusa, infatti, il cantautore avrebbe spostato la residenza in Gran Bretagna con l'obiettivo di eludere la tassazione italiana. "Ferro - ha detto la testimone - aveva uno status particolare, risultava “residente non domiciliato”. Inoltre risultava assunto come dipendente nella società inglese con uno stipendio di 10.000 euro al mese". Secondo la ricostruzione l'evasione fiscale totale sarebbe di quasi 4 milioni di euro, una somma maggiore rispetto a quanto contestato nel capo d'imputazione, tanto che il pubblico ministero Alessio Sterzi ha annunciato che potrebbe modificare il capo d'accusa in base ai numeri emersi nella fase istruttoria.