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Napoli-Fiorentina, il capo-ultrà Genny a Carogna decide che si gioca. E Mentana se la prende con Renzi e Grasso

Giulio Bucchi
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Il calcio italiano? Nelle mani di Genny 'a Carogna. Pochi lo conoscevano, finché le telecamere Rai non l'hanno inquadrato sugli spalti dello stadio Olimpico, intento a guidare i tifosi del Napoli e a decidere si la finale di Coppa Italia tra gli azzurri e la Fiorentina si potesse giocare o meno. Pochi minuti prima gli avevano portato davanti il capitano della sua squadra, Marek Hamsik: lo slovacco doveva chiedere ai tifosi di stare calmi, di non creare problemi. Perché di problemi ce n'erano stati, e molti, prima della finalissima, con un sostenitore del Napoli ferito a colpi di pistola e ricoverato in gravissime condizioni. Il timore era che la tensione si potesse riversare in campo, ma Genny 'a Carogna ha dato la sua parola d'onore: voi giocate e noi facciamo i bravi. Così è stato: le autorità, le forze dell'ordine, la Federcalcio italiana e le due squadre (l'altra è la Fiorentina) tirano un sospiro di sollievo. E pazienza se nel frattempo dalla curva occupata dai tifosi azzurri partano razzi e fumogeni (vietatissimi), si alzino fischi sonori quando viene suonato l'inno di Mameli. E pazienza se Genny, al secolo Gennaro De Tommaso (capo-ultrà già noto per vari reati nonché figlio di un camorrista), indossi con orgoglio una maglietta inneggiante ad Antonino Speziale, il giovane tifoso del Catania condannato per aver ucciso l'ispettore di polizia Filippo Raciti durante gli scontri del derby tra Catania e Palermo del 2 febbraio 2007. Un insulto allo sport e alla legalità, ma pochi s'indignano al momento. Sul web però i commenti arrivano, e furenti. Enrico Mentana, tanto per citare un professionista della comunicazione, non può non sottolineare su Facebook come la serata dell'Olimpico, che vedeva sugli spalti l'ex procuratore anti-mafia Pietro Grasso, oggi presidente del Senato, e il premier Matteo Renzi, sia stata una sconfitta indegna per il "sistema-Italia".   Pubblicazione di Enrico Mentana (pagina ufficiale, bis).   L'ultimo schiaffo - Quando alla fine della partita vinta dal Napoli, Genny guida i suoi ragazzi all'invasione di campo, sembra chiudersi il cerchio. Perché in fondo il pallone italiano è loro, dei sedicenti tifosi, dei violenti e basta. Chi sta sugli spalti, anche se potente, può solo applaudire chi gioca e guardare chi comanda davvero. di Claudio Brigliadori  

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