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La tecnodipendenza minaccia salute e creatività, lo specialista: "Bisogna rallentare"

Marco Rossi
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Era il 9 gennaio 2007 quando davanti alla gremita platea della MacWorld Conference a San Francisco Steve Jobs presentava al mondo la sua ancora imperfetta “creatura” che avrebbe reinventato e rivoluzionato il concetto di telefono. E non solo. In realtà, la rivoluzione iPhone ha contribuito a trasformare il nostro modo di comunicare e interagire, sdoganando l'uso e l'abuso di internet. Secondo una recente ricerca dell'Università Statale di Milano e della Swansea University (Gb), pubblicata sul Journal of Computer Assisted Learning, l'abuso di Internet riduce le capacità di apprendimento degli studenti universitari: a causa della tecnodipendenza, gli studenti risultano infatti meno motivati e più ansiosi, con un effetto aggravato dal senso di solitudine prodotto dall'isolamento in una “bolla digitale”. Per approfondire leggi anche: Cuore giallorosso, Cristante e Mirante portano un sorriso ai bimbi del San Raffaele “La rete sta diventando un fine e non più uno strumento”, spiega Piero Barbanti, docente di Neurologia e Sport all'Università Telematica San Raffaele Roma. “Lo studio documenta infatti come gli studenti trascorrano più tempo sui social che alla ricerca di notizie e informazioni. Ciò è dovuto alla seduzione esercitata sul sistema nervoso da un sistema che procede per immagini più che per concetti. Nei social pullulano video e foto in continua evoluzione che appagano la nostra parte più istintiva ma paradossalmente, fornendo immagini a ripetizione, riducono la nostra capacità immaginativa e creativa, quella capacità che da piccoli ci fa stare ipnotizzati di fronte al racconto di una favola che genera in noi sogni immaginifici.” Al lavoro hanno partecipato 285 studenti di corsi di laurea di ambito sanitario, valutati sotto diversi aspetti: uso delle tecnologie digitali, capacità di apprendimento, motivazione, ansia e solitudine. Il 25% del campione (1 giovane su 4) ha dichiarato di trascorrere online più di 4 ore al giorno, mentre la quota restante da un'ora al giorno a 3. La dipendenza dal web sarebbe inoltre associata a “un senso di solitudine che renderebbe ancora più difficile”. 

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