Apnee notturne, un sintomo da non sottovalutare: ecco che cosa rischi e come si combattono
Le apnee notturne sono spesso un segnale sottovalutato. Consistono in una interruzione della respirazione lunga spesso oltre 10 secondi con conseguente riduzione del livello di ossigeno nel sangue, e possono causare malattie cardio e cerebrovascolari come ictus, ipertensione, fibrillazione atriale, infarto, e problemi metabolici come il diabete. Ma non solo. Beniamino D'Errico, cofondatore della Società Italiana di Medicina del Sonno Odontoiatrica ed esperto nella gestione dei pazienti Osas, spiega in una intervista a Il Giorno che "l'apnea notturna negli adulti è dovuta a un collasso delle vie respiratorie superiori: palato molle, ugola, faringe, cioè quelle strutture che non sono rinforzate da cartilagine come, per esempio, le vie aeree nasali". Leggi anche: Pisolino pomeridiano miracoloso per la salute. Anche breve, ecco quale malattia può evitare Quindi chi ne soffre "ha una maggiore predisposizione all'ictus e alle malattie cardiovascolari. Si attiva, infatti, il sistema nervoso simpatico, con il rilascio di 'ormoni dello stress' (catecolamine) con la produzione di proteine infiammatorie, che danneggiano progressivamente il rivestimento endoteliale (la parete interna dei vasi sanguigni). Tutto ciò genera stress ossidativo. Ed è proprio questo stress ossidativo cronico con conseguente danno delle pareti dei vasi arteriosi che, nei pazienti con Osas può provocare problemi cardiovascolari e ictus". Per controllarle "si possono applicare apparecchi odontoiatrici non invasivi che provocano un avanzamento mandibolare di pochi millimetri che permette una respirazione migliore. Il trattamento gold standard nei casi gravi prevede l'impiego di un apparecchio ventilatorio (CPAP) composto da una mascherina facciale collegata a un piccolo compressore da tenere sul comodino. L' apparecchio fornisce alle vie aeree una corrente di aria a una pressione lievemente superiore a quella dell' ambiente. Questa pressione positiva mantiene aperte le vie aeree per tutta la notte. Nei casi più complicati, infine, la chirurgia può fornire soluzioni valide".