Leucemia, Melania Rizzoli sul caso Sinisa Mihajlovic: "Perché si può salvare. I sintomi e la cura"
Dopo una fuga di notizie che aveva allarmato il calcio italiano, Sinisa Mihajlovic ha convocato una conferenza stampa per annunciare la sua leucemia, aggiungendo: «Sembra un incubo ma è la realtà. Non ho paura, io vincerò e diventerò un uomo migliore e più maturo. Nella vita nessuno mi ha regalato nulla e mi guadagnerò anche questa vittoria». Ed in effetti l'allenatore serbo ha buone probabilità di vincere la sua battaglia, poiché oggi queste malattie ematologiche non incutono più il timore di una volta, perché sono non solo curabili ma addirittura guaribili. Le leucemie sono tumori maligni liquidi, neoplasie del sangue che si sviluppano nel midollo osseo, nel sangue stesso, nel sistema linfatico e in altri tessuti, e si distinguono in acute e croniche a seconda della velocità di comparsa e di progressione di malattia. Il nome leucemia deriva dalla parola greca "leucos" che significa bianco, ed "ema" sangue, proprio perché questa patologia ha inizio nei globuli bianchi, le cellule incaricate di combattere le infezioni. Nei pazienti leucemici infatti, il midollo osseo inizia a produrre un numero elevatissimo di globuli bianchi anomali, milioni di cellule che non funzionano correttamente, non difendono dalle infezioni, per cui il primo sintomo che compare è la febbre persistente, come quella denunciata da Sinia, e che lo ha indotto fortunatamente ad un rapido controllo medico. Durante il suo commosso racconto Mihajlovic ha rivelato di controllare spesso il suo stato di salute, avendo avuto un padre morto di cancro, e di aver eseguito tre mesi prima un check up completo, nel quale gli esami risultavano tutti regolari, di aver sempre condotto una vita sana, allenandosi tutti i giorni, senza accusare assolutamente alcun sintomo. Il dato certo infatti, è che per le leucemie non esiste alcuna prevenzione, poiché le malattie tumorali del sangue colpiscono all'improvviso come un'influenza, e non ci sono esami di screening da poter effettuare come nel caso dei tumori solidi, del cancro degli organi per intenderci, poiché essendo queste patologie emopoietiche di tipo sistemico, ossia coinvolgenti tutto l'organismo in quanto tumori "liquidi" del sangue, è importante saperne riconoscere i sintomi. SINTOMI DA RICONOSCERE - Nel caso di una febbre persistente, o di una infezione che non risponde alle comuni terapie antibiotiche, o ancora nel caso di comparsa di eccessiva stanchezza e pallore cutaneo, o di sanguinamenti spontanei e non provocati, come quelli delle gengive, o di altri sintomi che includono sudorazioni eccessive, specialmente notturne, con ingrandimento di fegato o milza, o di dolori ossei non giustificabili, è consigliabile un consulto medico con prescrizione delle comune analisi del sangue. Sinia come unico sintomo, oltre alla febbre, aveva accusato un lieve dolore all'anca, per il quale aveva eseguito una risonanza magnetica non indicativa, ma poi un semplice esame emocromocitometrico ed una valutazione dello striscio di sangue venoso periferico, hanno permesso di sospettare immediatamente la diagnosi leucemica acuta, ed un aspirato midollare ne ha individuato con certezza il tipo istologico ed anche il tipo di strategia terapeutica da adottare. Le leucemie acute oggi sono malattie curabili con alte possibilità di guarigione, e le terapie mettono a disposizione farmaci innovativi e potenti, quali gli anticorpi monoclonali o gli inibitori delle tirosin-chinasi, che vanno a colpire esclusivamente le cellule in replicazione tumorale, risparmiando quelle sane, sterilizzando in tale modo il sangue ed il midollo dalle cellule neoplastiche, ed i pazienti che hanno una remissione completa di malattia per più di cinque anni si posso considerare guariti. In base al tipo cellulare interessato dalla proliferazione neoplastica, le leucemie si distinguono in "linfoidi" quando il tumore colpisce i linfociti e le cellule della linea linfoide, e "mieloidi" quando la trasformazione maligna riguarda le componente della linea mieloide (globuli rossi, piastrine e leucociti). La leucemia acuta linfoide è la più comune nei bambini, ma compare anche nel paziente sopra i 65anni, mentre la mieloide acuta è più frequente nell' adulto. Il midollo osseo mantiene per tutto l' arco della vita la capacità di sostituire regolarmente l' enorme numero di cellule ematiche senescenti, le quali, dopo la loro immissione nel sangue periferico, hanno vita breve, poiché i globuli bianchi vivono 1 solo giorno, le piastrine 4-6 giorni e i globuli rossi circa 120 giorni, ed in condizione normale esiste un equilibrio tra il numero di cellule che vengono prodotte e quello che è destinato a morire. Quando insorge la leucemia, il midollo osseo produce globuli bianchi anomali, ovvero cellule leucemiche tumorali che non svolgono la normale attività difensiva dalle infezioni ed infiammazioni, e lo sviluppo dei globuli rossi e delle piastrine viene "soffocato" dai cloni tumorali, interferendo significativamente e portando a gravi problemi come anemia, emorragie ed infezioni sistemiche. Le leucemie acute sono malattie rapidamente progressive, caratterizzate da un decorso rapido e dalla comparsa precoce di sintomi, insorgono nei bambini e nei giovani adulti, mentre le leucemie croniche hanno un decorso più lento, la proliferazione nel sangue è meno rapida, spesso sono asintomatiche, e sono caratteristiche dell' età senile. NON OPERABILE La gravità di una leucemia dipende dal tipo di cellule interessate, dalla risposta alle cure e dal coinvolgimento dei vari organi, ed essendo patologie che non si possono operare, la terapia è esclusivamente medica, a base di chemioterapici e degli anticorpi monoclonali, che assicurano la sopravvivenza a cinque anni in oltre il 68% dei pazienti trattati nei casi di leucemia linfatica, nell'85% nei bambini sotto i 15 anni, con una percentuale minore in quelli con leucemia mieloide. Se la chemioterapia di induzione ha successo, il paziente ottiene la remissione completa della malattia, e la terapia di mantenimento ha lo scopo di mantenere la remissione completa il più a lungo possibile. Quando la scomparsa della leucemia non è invece completa, o il tipo di leucemia è ad alto rischio, il paziente leucemico viene avviato al trapianto di midollo, che oggi si effettua con le proprie cellule staminali emopoietiche, che vengono prelevate dal paziente stesso, selezionate, moltiplicate ed in seguito reinfuse in una vena del braccio come una comune trasfusione di sangue. Il trapianto allogenico trova indicazione per tutte le leucemie ad alto rischio che raggiungono la remissione completa, in quelle in cui si assiste ad una ricaduta, o nei casi in cui la risposta terapeutica venga giudicata insoddisfacente od incompleta. Il trapianto di staminali oggi è l' unica arma in grado di offrire la speranza di guarigione anche in leucemie in fase avanzata o refrattarie ai trattamenti convenzionali, e negli ultimi decenni si è consolidato come una terapia straordinaria che ha assicurato nel mondo milioni di guarigioni una volta ritenute impossibili. TRAPIANTO DI STAMINALI - Sinisa Mihajlovic ha avuto la fortuna di accertare la sua malattia all'esordio, e la sua leucemia non ha ancora compromesso le condizioni generali, per cui ha ottime possibilità di remissione completa della patologia ematologica affrontando la terapia medica ed un eventuale trapianto di staminali. Un percorso terapeutico che richiede coraggio e determinazione, in quanto lungo e faticoso, ma una volta superato lo shock iniziale della diagnosi, sempre traumatico per qualunque paziente, («ho passato due giorni chiuso in camera a piangere essendo precipitato in un incubo») egli imparerà a guardare negli occhi la sua leucemia, ad accettarla, a combatterla e a guarirla, con la forza che all' inizio si pensa di non avere, ma che emerge in tutti i pazienti colpiti da questa patologia, in coloro che hanno l' istinto alla vita, e che hanno attorno affetti ed amori dai quali non vogliono distaccarsi, (Sinia ha una moglie amatissima e 5 figli) e con i quali desiderano continuare a vivere e tornare a sorridere. Ps: in Italia vengono diagnosticati circa 15 nuovi casi di leucemia ogni 100mila persone all' anno, ovvero: 5.300 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e circa 3.900 tra le donne. Nel nostro Paese le forme più frequenti di leucemia sono la linfatica cronica (33,5% del totale), la mieloide acuta (26,4%), la mieloide cronica (14,1%) e la linfatica acuta (9,5%). di Melania Rizzoli