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Marte, "aumenti di livello anomali". Cos'ha captato il rover Curiosity: segnali di vita aliena?

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Caterina Spinelli
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Su Marte il rover Curiosity ha rilevato la più elevata concentrazione di metano mai riscontrata sul Pianeta rosso. Il contenuto, pari a 21ppb (parti per miliardo per volume), è stato riscontrato dallo strumento Sam e comunicato dalla Nasa stessa. Sulla Terra il volume di metano nell'atmosfera è di 1.865 ppb, in gran parte dovuto all'attività biologica. Il metano - spiega Il Corriere della Sera - però, può avere anche origine non biologica, generato da processi geologici su particolari tipi di rocce. "Non possiamo stabilire se il metano rinvenuto su Marte abbia o meno origine biologica", ha specificato Paul Mahaffy, alla guida della squadra scientifica del Centro spaziale Goddard a Greenbelt, nel Maryland. Leggi anche: Spazio, ExoMars 2020: inaugurato Rover Operation Control Center Curiosity, infatti, non dispone di un analizzatore in grado di identificare il tipo di metano trovato. "Per collegarlo alla presenza di vita, dunque, serviranno altre misure", ha commentato Enrico Flamini, docente di Esplorazione del Sistema solare dell'Università Gabriele D'Annunzio di Pescara ed ex coordinatore scientifico dell'Agenzia spaziale italiana (Asi). Già - prosegue il quotidiano di Luciano Fontana - nel 2003 era stato rivelato il gas, per poi essere confermato l'anno successivo dallo spettrometro Pfs dell'Asi a bordo della sonda Mars Express dell'Agenzia spaziale europea, ma a concentrazioni minori rispetto a quanto scoperto da Curiosity. Diversi studi hanno dimostrato che su Marte il metano ha un andamento ciclico, con un picco tra la fine dell'estate marziana e l'inizio dell'autunno. La missione europea ExoMars, che partirà nel luglio 2020, potrebbe dare una risposta definitiva sul tipo di metano presente su Marte.

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