IRCCS San Raffaele Roma, il patto con Malta per promuovere la ricerca
Un modello da "esportazione". Una vera eccellenza di cui andare fieri, perché riguarda la lotta al cancro, obiettivo primario per la ricerca scientifica, speranza per milioni di persone, i malati e i loro familiari, ma, in definitiva, per tutti. I dati fanno comprendere che la lotta ha fatto passi in avanti, ma c' è ancora molto da fare: basti considerare che sono state 373.000 le nuove diagnosi di neoplasia maligna in Italia nel 2018 (dati forniti dall' Aiom, Associazione Italiana Oncologia Medica). In un momento storico in cui il nostro Paese sembra declinare, per non dire affondare, tra polemiche, emergenze, disservizi, corruzione, scandali, crolli economici e occupazionali, sono particolarmente benvenute le buone notizie. Lo è certo la firma di un protocollo d' intesa per sancire una collaborazione tra il Gruppo San Raffaele, il Consorzio interuniversitario Mebic e la Emanuele Cancer Research Foundation Malta. Accordo sancito nell' ambito di una visita ai laboratori del Centro ricerca dall' IRCCS San Raffaele e del Mebic, alla Pisana di Roma, da parte di una folta delegazione del governo maltese, guidata dalla presidente emerita della Repubblica di Malta, Marie Louise Coleiro Preca. Che ha risposto positivamente alla proposta formulata dal rettore dell' Università Telematica San Raffaele Roma, Enrico Garaci. «Sono veramente impressionata da ciò che ho visto qui al San Raffaele», ha del resto dichiarato la presidente, sottolineando che in fondo si tratta di supportare non solo la ricerca ma anche «la diplomazia interculturale», quindi avviando una futura, proficua collaborazione, nel segno della «collaborazione». Con la presidente emerita Marie Louise Coleiro Preca, anche il Prof. Emmanuele Emanuele, presidente onorario di Fondazione Roma e presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale. E ad accogliere la delegazione, tra gli altri, Carlo Trivelli, Presidente del Gruppo San Raffaele Spa, Massimo Fini, direttore scientifico dall' IRCCS, il Rettore Enrico Garaci, Sergio Pasquantonio, Presidente dell' Università San Raffaele. Punto centrale dell' evento, la visita ai laboratori dotati di attrezzature particolarmente avanzate e l' incontro con i rappresentanti delle diverse realtà che compongono il network diventato ormai punto di riferimento nel panorama della sanità. L' auspicio, come ha ricordato il professor Emanuele - a cui è intitolata e ispirata la fondazione nata a Malta nel 2017 - «è che si avvii presto la collaborazione», ritenendo importante coinvolgere in questo dialogo denso di potenzialità proprio il San Raffaele, perché «rappresenta un' eccellenza e il Mebic ne è una testimonianza». Al centro c' è sempre la filosofia alla base delle molteplici attività del Gruppo: «Testa e cuore al servizio dei pazienti», come ha ricordato il presidente Trivelli, secondo il quale «le occasioni di collaborazione sono preziose perché opportunità di crescita e di espansione, ma non dimentichiamo mai che al centro di tutto ci sono le persone e le loro necessità». Del resto, i numeri dall' IRCCS San Raffaele parlano chiaro: 150 laboratori, 1500 persone dedite alla ricerca, 1446 pubblicazioni (al 2018), 750 studi clinici attivi, 50 unità cliniche. Anche qui la battaglia continua ogni giorno. E strappando piccoli spazi al "nemico", con la collaborazione più allargata possibile. Perché, tornando ai dati sul cancro, non si deve dimenticare che purtroppo nel 2015 i decessi registrati sono stati 178.232, 485 morti di tumore al giorno. di Caterina Maniaci