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Sanremo 2019, lo schiaffo di Mahmood ai sinistri: "Italia non è razzista, mai un episodio quando ero piccolo"

Matteo Legnani
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Uno schiaffone in faccia ai sinistro che lo hanno aiutato a vincere con l'idea di farne il simbolo della "nuova Italia" degli immigrati e dell'integrazione alla faccia di Matteo Salvini e della sua politica dei porti chiusi. Lo tira, proprio dalle pagine di un giornale sinistro come la Repubblica, il rapper Mahmood, all'anagrafe Alessandro Mahmoud, trionfatore del Festival di Sanremo 2019. Il quale, candidamente, spiega: "Non credo di essere un simbolo per nessuno per il semplice fatto che sono nato e cresciuto a Milano, quindi sono italiano al 100 per cento". Madre italiana, padre egiziano "che se n'è andato quando avevo sei anni", Mahmood è cresciuto in un quartiere periferico di Milano come Gratosoglio, fatto quasi tutto di palazzoni popolari, ma smentisce di aver mai avuto qualche problema per il suo essere mezzo africano: "Mai subito alcun caso di razzismo, nè io nè i miei amici. Ne ho solo sentito parlare in tv". Leggi anche: Sanremo 2019, Mahmood e il suo clamoroso segreto politico: per chi ha votato, anti-Salvini umiliati

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