Cerca
Cerca
+

Hai un ‘segno' sulla pelle? Vai subito dal dermatologo

L'insorgenza del basalioma è facilitata da un'esposizione esagerata al sole e ai lettini solari, in particolare se si è di pelle molto chiara

Maria Rita Montebelli
  • a
  • a
  • a

Il basalioma, o carcinoma basocellulare, è il tumore della pelle più comune nel mondo, anche se poco conosciuto dalla gente. Almeno fino ad oggi. La settimana scorsa infatti Hugh Jackman, il protagonista di ‘Wolverine', ha fatto outing sul suo sito Facebook, postando una sua foto con un vistoso cerotto sul naso e raccontando in modo telegrafico di essere stato sottoposto all'asportazione di un basalioma. L'attore australiano ha invitato anche i suoi fan a non essere ‘sciocchi' come lui e a farsi vedere subito dal dermatologo, alla comparsa di un ‘segno' sulla pelle, raccomandando anche  di fare buon uso della protezione solare. L'insorgenza di un basalioma infatti è facilitata da un'esposizione esagerata al sole e ai lettini solari, in particolare se si è di pelle molto chiara. Si stima che ogni anno nel mondo si verifichino 10 milioni di nuovi casi di questo tumore, anche se un vero e proprio registro non esiste e quindi i numeri sono necessariamente approssimativi. Nella maggior parte dei casi di stratta di un tumore benigno; si toglie via con un piccolo intervento chirurgico e la storia finisce lì. “Purtroppo però – spiega la professoressa  Ketty Peris, Direttore della Clinica Dermatologica dell'Università degli Studi de L'Aquila - in una minoranza di casi questo tumore diventa aggressivo e infiltra la cute allargandosi in superficie e insinuandosi in profondità fino a raggiungere i vasi sanguigni e a provocare emorragie. Questi tumori, che compaiono soprattutto nelle aree esposte al sole,possono diventare deturpanti quando compaiono a livello del viso, causando un forte disagio psicologico al paziente che si riflette sulla sua vita sociale e lavorativa”.  “Basalioma, sotto la maschera”. Lo sanno bene i dermatologi e lo dimostrano i risultati di un'indagine qualitativa - “Basalioma, sotto la maschera” - commissionata da Roche a GFK Eurisko. I pazienti intervistati hanno dichiarato di essere rimasti increduli e sgomenti di fronte alla diagnosi; prima per non riuscire a comprendere il significato del termine ‘basalioma', poi nel realizzare che si parlava di tumore. Il basalioma viene definito ‘angosciante, subdolo e disgustoso'. Quel tumore che mangia la faccia, portando via il naso o la cute intorno ad un occhio, marchiando come una ‘Lettera Scarlatta' la cute del dorso, fa sentire ‘diverso' il paziente, lo rapina della sua identità, lo porta a nascondersi. Fino ad oggi le uniche terapie per le forme più aggressive erano rappresentate dalla chirurgia e dalla radioterapia. Da oggi c'è una terza via, da tempo attesa e finalmente diventata realtà. Tanto da essere stata approvata a tempo record sia dalla FDA americana che dall'EMA. E' il vismodegib, “un farmaco - spiega il professor Paolo Ascierto Direttore dell'Unità Oncologica Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell'Istituto Nazionale Tumori di Napoli Fondazione G. Pascale” – che si assume in compresse (una al giorno) e che è in grado di contrastare la crescita tumorale, facendo ‘inceppare' una via molecolare  (la via di Hedgehog) che porta alla crescita incontrollata delle cellule tumorali. L'approvazione delle autorità regolatorie è arrivata sulla scia dello studio internazionale, multicentrico Erivance BCC, al quale hanno partecipato anche diverse decine di pazienti italiani. Lo studio ha dimostrato l'efficacia di questo farmaco nel 96-97% dei pazienti. Nell'arco di un paio di mesi le lesioni cutanee smettono di sanguinare, poi cominciano i processi di riparazione. L'effetto dura in media un anno, ma in alcuni pazienti anche molto più a lungo”. Per valutare ulteriormente anche la sicurezza di questo farmaco che va assunto per tutta la vita, è stato organizzato lo studio STEVIE, che ha arruolato oltre 1.200 pazienti. I risultati saranno disponibili nel 2016. In futuro il vismodegib sarà sperimentato anche contro il medulloblastoma, il tumore cerebrale maligno più frequente nei bambini. (M. R. M.)

Dai blog